E uno di meno. Il
calendario della F.1 2014 - ancorché provvisorio - era troppo pieno. Con l’
ingresso quasi sicuro del Gp Austria a luglio c’erano
22 appuntamenti. La prima “vittima” è stata il
Gp dell’India. Che l’anno prossimo non si terrà, ma dovrebbe - condizionale d’obbligo -
tornare in calendario dal 2015 e poi, concludere il suo primo ciclo di cinque edizioni previste dal contratto.
Il motivo dalla cancellazione sono le tasse. Quelle che il governo indiano, che in queste cose è peggiore anche del nostro, impone alle squadre per il passaggio doganale e l’importazione temporanea dei materiali. Già al Gp di Ungheria le squadre e
Bernie Ecclestone avevano minacciato il
boicottaggio. Adesso si è arrivati al
punto di rottura.
«Quelli dell'ufficio imposte indiano sono tipi difficili», dice
Vijay Mallya, della
Force India, che li conosce anche troppo bene.
A questo punto
restano 21 appuntamenti: quelli di quest’anno, meno il Buddh Circuit di New Delhi, più il New Jersey e la Russia. Il Gp di Sochi dovrebbe essere a ottobre, mentre per la gara americana restano forti dubbi.