Le vacanze estive non ne stanno certo accelerando l'iter, ma pare proprio che il
Patto della Concordia stia procedendo in modo ragionevolmente positivo. Questo anche se ci si aspettava la ratifica ufficiale già da un mese. Una
firma comunque c'è stata: quella che, in occasione dello scorso GP,
Jean Todt e Bernie Ecclestone in rappresentanza rispettivamente di
FIA e FOM hanno apposto su un documento d'intesa, una "dichiarazione d'intenti", un accordo che definisce il quadro strutturale del nuovo "
Concorde Agreement" che verrà firmato definitivamente quanto prima. Almeno questa pare l'intenzione.
Al di là che non si sia arrivati all'epilogo, si tratta comunque di un
passo importante e che segna un
decisivo ravvicinamento fra le due strutture, quella federale e quella gestionale, che si occupano della
Formula 1.
«C'è voluto del tempo per via degli avvocati - ha spiegato
Ecclestone -
e si tratta di un accordo a più lungo termine, sette anni, dove anche le squadre con cui avevamo avuto discussioni avranno un po' più di voce in capitolo sui regolamenti, quindi non potranno lamentarsi».
Una frase, l'ultima, che dovrebbe rivelare la possibilità, da parte della
Ferrari, di mantenere il
diritto di veto su alcune decisioni. Resterebbe più o meno invariata la ridistribuzione dei
contributi economici, sotto forma di
premi in denaro ai team
più avanti in classifica. Quindi alle squadre principali, quelle più importanti, mentre non sarebbe ancora ben chiaro il ruolo della
Marussia: dopotutto il
Patto della Concordia si basa sull'unanimità e sul coinvolgimento di tutti i soggetti, mentre la squadra che lotta per le retrovie non avrebbe ancora fatto sapere le sue intenzioni.
Di fatto la
Marussia sta preparando la
stagione 2014 in modo regolare, nonostante abbia qualche problema attuale: parliamo ad esempio della partenza di
Pat Symonds verso la Williams. Tuttavia si sta recuperando
Rodolfo Gonzalez per le prove mattutine del venerdì - con conseguente "incasso" - e avrebbe già firmato l'accordo con la
Ferrari per la
fornitura dei motori 1.6 V6 turbo della prossima stagione, al costo di 17 milioni di euro che comprendono i propulsori e la nuova componentistica elettrica associata alla turbina.
m.v.