Non è elegante
valutare una gara a base di "
se", ma dopo
quella a Spa ne vengono naturali parecchi. Per esempio:
se la Ferrari avesse sempre messo in pista una macchina "in ordine" come in questo weekend?
Se Alonso fosse partito più avanti? Se, di conseguenza, lo spagnolo non avesse compiuto
quel testacoda in qualifica? Ora, l'
errore di Alonso deve essere valutato come tale, uno sbaglio
sotto l'acqua a oltre 200 orari a Spa, per quanto amplificato dalle conseguenze e accaduto nel
momento peggiore: ma come - possono ragionevolmente pensare in
Ferrari - ti diamo una macchina finalmente competitiva, e tu mandi tutto (la possibilità di una pole position) all'aria? Dopotutto, che la
pole di Hamilton fosse una "quasi casualità" (senza nulla togliere al pilota) dovuta al momento di passaggio sul traguardo, è stato dimostrato dalla gara
piuttosto incolore delle
Mercedes.
Però se guardiamo al "bicchiere mezzo pieno", oltre ad un
ottimo secondo posto finale (dalla nona posizione in griglia) da parte di
Alonso c'è stata anche la
vendetta su Webber all'Eau Rouge già nel primo giro, nonché la
determinazione mostrata in tutti i sorpassi (specie quelli non dovuti al DRS) e il buon passo gara che stavolta non è stato disturbato né dalle
Mercedes né dalle
Lotus, visto che
Raikkonen in crisi freni ha potuto impensierire solo
Massa. Che da parte sua ha pagato la brutta partenza (non solo la posizione) precipitando 12° e recuperando fino al 7° posto. Insomma, una
Ferrari così i ferraristi la vorrebbero vedere più spesso, magari solo più avanti sullo schieramento.
Ma tutto ciò - i "se" non sono pochi… - sarebbe
sufficiente? Forse no. Perché anche oggi il
binomio Vettel-RB9 è stato preoccupante (per gli avversari). Non solo
Vettel ha superato di forza
Hamilton subito al primo giro - e non per il DRS, bensì per essere uscito meglio dal
Raidillon - ma ha seguito la sua tattica dei giorni migliori "buttando lì" un
giro veloce alla seconda tornata che ha resistito parecchio, per mettere subito del margine. Poi ha risposto giro per giro quando
Alonso si avvicinava. Anzi dal muretto hanno potuto impostare una
tattica di gara che prevedesse anche la possibile perdita di tempo qualora fossero stati costretti al pit-stop per l'
eventuale pioggia.
A questo punto, hai voglia a dare
lezioni di matematica per cui basterebbero due "gare no" per recuperare il
divario. Perché anche oggi la
Red Bull è stata una "gioiosa macchina da guerra" sporcata solo dall'
inconveniente iniziale a Webber (problemi alla frizione che gli hanno rovinato la partenza) che comunque è finito a ridosso delle
Mercedes. Insomma, nel migliore dei casi si può
sperare - e già non sarebbe poco... - di finire
davanti alle RB, ma non certo di ottenere
pieni punti contro uno "zero". Con tutto che anche stavolta la
Ferrari ha comunque messo in campo tutti gli elementi per far ben sperare in un "
colpaccio" proprio
a Monza. Vedremo se anche stavolta faranno un "
miracolo in Brianza"…
Maurizio Voltini