Proprio mentre sul
sito Ferrari appare una "nota" che
ironizza non poco su quanti si aspetterebbero
proprio a Monza un "tradizionale"
annuncio dei piloti per la prossima stagione -
"Dal 1991 ad oggi è successo soltanto due volte", scrive Grillo Rampante - e su tutti i conseguenti "cinguettii" - ogni riferimento a
Twitter è tutt'altro che casuale - analizziamo meglio le dichiarazioni rilasciate da
Stefano Domenicali relativamente ai
motori 2014.
Non tanto su
quello Ferrari, attualmente in piena fase di sviluppo iniziale e per il quale si ipotizza una
presentazione nel periodo natalizio, probabilmente in occasione della consueta cena con la stampa. Quanto più in generale sull'effetto che avranno i
nuovi regolamenti tecnici sull'equilibrio delle forze in campo.
«Per quanto mi ricordi, i cambiamenti che ci aspettano sono i più grandi che abbiamo mai avuto in Formula 1», ha infatti affermato il
direttore del team Ferrari.
Ricordiamo infatti che il passaggio non sarà semplicemente da unità motrici
V8 2.4 "aspirate" come quelle attuali, a
V6 1.6 turbocompresse come quelle previste per la prossima stagione. Altrimenti non sarebbe poi tanto differente rispetto a quando si affermarono i 1.5 turbo rispetto ai "tremila". Invece, a queste modifiche "meccaniche" si aggiungeranno quelle relative alla maggior potenza e influenza del
sistema Kers, più altri artifici elettrici connessi alla
turbina singola ammessa, che cambieranno molto il modo di gestire ingegneristicamente i motori e faranno diventare
veramente ibride le monoposto F1. Di conseguenza varierà pure il modo con cui questi
nuovi motori rilasceranno la potenza, tanto da aver giustificato qualche preoccupazione anche relativamente ai
pneumatici. Sarà per questo che è stato concesso un ulteriore mese di tempo alla
Pirelli per fornire le specifiche delle gomme 2014?
Di fatto, sarà più che lecito aspettarsi un vero
stravolgimento delle forze in campo.
«Immagino che ci potremo aspettare delle grosse sorprese in termini di competitività delle varie squadre», ribadisce infatti
Domenicali, aggiungendo che da settembre la squadra passerà ad impegnarsi su questa
sfida piuttosto complessa, sempre che non ci sia da focalizzarsi anche sulla fine di campionato 2013 per non lasciare nulla di intentato.
Su come cambiamenti anche piuttosto relativi delle
regole tecniche possano influire sulle "gerarchie" in pista, abbiamo del resto avuto svariati esempi finora: si pensi per esempio a come quelli riguardanti
le ali e la deportanza lanciarono Button e la
BrawnGP verso il titolo 2009; oppure come quelli sulle
carreggiate ristrette unite ai pneumatici scolpiti nel 1998 furono assimilati molto meglio dalla
McLaren rispetto ad altri; o come il divieto di
sospensioni attive e controlli di trazione fece passare lo scetro di vettura dominante
dalla Williams alla Benetton nel 1994. E si potrebbe andare avanti per molto, risalendo la storia della F1. Quindi vedremo se e come cambieranno le cose, nel 2014.
Maurizio Voltini