Daniel Ricciardo sapeva. Da luglio, da dopo, ma forse addirittura da
prima del test di Silverstone con la Red Bull. Il 24enne australiano aveva la certezza che sarebbe diventato
titolare nella squadra “madre”, a fianco di
Sebastian Vettel. Ma il comunicato di oggi non fornisce tutti i
dettagli dell’accordo.
Si parla di
“accordo pluriennale”, ma il titolo del comunicato si riferisce solo al
2014. Perché? Semplice, perché
Daniel è un “osservato speciale”. In realtà il suo contratto copre almeno
tre stagioni. Questo non significa che resterà titolare Red Bull per tutto questo tempo. Già a metà dell’anno prossimo ci sarà una
verifica e, in base ai risultati - calcolati su quelli di
Vettel - si deciderà il futuro.
Per questo a Milton Keynes oggi dicono che “da metà anno in avanti ci si aspetta che
Daniel metta pressione a Seb”. In realtà anche lui di pressione ne sentirà parecchia, ma dice:
«Sono pronto a misurarmi con i migliori».
Adrian Newey, che ha partecipato attivamente alla scelta del nuovo pilota, commenta:
«Avevamo la possibilità di prendere un pilota di esperienza. Ma abbiamo scelto di dare una possibilità a un giovane. Una situazione che mi ricorda i tempi della Williams, quando Nigel Mansell andò via (nel 1993, ndr) e ci serviva un pilota da affiancare a Prost. Allora la nostra scelta cadde su Damon Hill che era il collaudatore del team».
Piccolo particolare:
Hill, già all’epoca, aveva 33 anni. Nove più di
Ricciardo oggi...
(a.a.)