Da quando Vettel ha rifilato 2,5 secondi al giro a tutti i suoi diretti avversari a Singapore nelle fasi centrali del Gp, il dubbio è lecito:
ma come fa? Un conto sono il grande talento di guida del tre volte iridato e la bontà aerodinamica della sua RB9, ma
un conto è un divario così smisurato sul ritmo di gara, specie pensando che in qualifica era stato appena 1 decimo più rapido della Mercedes.
Sono state fatte mille ipotesi, fra cui l'esistenza di un
traction control (peraltro vietatissimo) sulla RB9. Ebbene, nel numero in edicola
Autosprint cerca di svelare il segreto della prestazione di Vettel: ci basiamo su informazioni riservate in nostro possesso e sulla nostra
osservazione diretta del tedesco in azione a Singapore. La nostra ipotesi è suffragata anche da un
video esclusivo che vi proponiamo
a seguire in cui
si sente il motore della RB9 “ratare” in modo anomalo e significativo a centro curva.
A nostro parere
il particolare suono del motore non dimostra l'esistenza di un traction control, perché il rumore si verifica a centro curva, nei transitori e non in piena accelerazione. Viceversa
è dovuto all'impiego di una mappatura particolare che
gestisce il flusso dei gas di scarico utilizzandoli in modo simile a quanto accadeva con i diffusori “soffiati” del 2011. I gas di scarico hanno una
velocità media stimabile in circa 400 Km/h, quindi l’effetto si sente di più sulle curve lente di Singapore che sui rettilinei di Monza.
La spiegazione completa sull'articolo nel numero di Autosprint in edicola da martedi 1 ottobre. Ma per ora
ascoltate il filmato qui a seguire
alzando ben bene il volume del vostro computer o tablet. Fate attenzione perché Vettel è il primo a transitare:
sentite come suona diverso – ma solo a centro curva –
il rumore della sua RB9 rispetto a quello di tutte le altre monoposto che lo seguono dopo pochi istanti.
Qui sotto la copertina del numero 39 di Autosprint in edicola da martedi 1 ottobre che contiene l'inchiesta sul segreto di Vettel