da Yeongam: Cesare Maria Mannucci
Forse ai rivali della
Red Bull e di Sebastian Vettel non resta che
sperare nel tifone, dato in arrivo ma ancora non si sa se prima o dopo la gara, unica chance per rimescolare le carte e una gerarchia di valori sempre più evidente e difficile da sopportare per chi sta dietro. Ancora una volta
in pole Vettel, che precede la Mercedes di
Hamilton per 2 decimi. Distacco accettabile, che potrebbe lasciare la porta aperta ad una gara incerta. Ma ancora una volta è la facilità con la quale
Vettel è sempre ossessivamente il più veloce, a impressionare.
Su questa pista ci sono
tre rettilinei lunghissimi, uno di 1,2 km, condizioni dove le
Red Bull non sono mai state a loro agio. Eppure Vettel è ancora davanti. Chi sperava nella presunta
carenza di affidabilità, dovrà anche considerare che le due Red Bull hanno montato la
nuova trasmissione, dopo che a Singapore era arrivata al termine di vita dei 5 Gp. Quindi anche questo componente, spesso critico per la vettura di
Newey, non dovrebbe risentirne.
Vettel resta davanti, anche se
Hamilton con le gomme medie è altrettanto veloce e performante. Come tempi sul giro e forse anche come usura. Cosa che lascia intatte le
speranze del pilota inglese. Mentre con il composto supersoft la Red Bull dovrebbe percorrere più giri mantenendo gli ottimali valori di grip meccanico.
Per la
Ferrari è la solita storia.:
Alonso 5° e
Massa 6° sullo schieramento grazie alla penalizzazione di 10 posti in griglia che dovrà scontare
Mark Webber, 3° nei tempi a solo in 7 fila al via.
Alonso ieri si lamentava delle croniche difficoltà nel
mandare in temperatura le gomme. Oggi invece è più diretto e accusa i pneumatici di
scarsa qualità costruttiva perché dopo nemmeno 5 km costringerebbero i piloti a fare i conti con l’usura. Ma con onestà ammette anche che se la
Pirelli avesse portato gomme più resistenti, il
gap dai rivali potrebbe essere persino più elevato.
Certo è strano: nei lunghi rettilinei, che qui sono più della metà del circuito,
le due Ferrari sono le più veloci: 320 km/h la punta massima di Alonso contro 319,4 di Massa.
Vettel ad esempio non fa meglio di 315,8. Le gomme che ripetono la costruzione 2012 e che hanno rimesso le ali non solo alla
Red Bull ma anche alla
Sauber, presenti per la prima volta in Q3 con entrambi i piloti, sicuramente sulla
Ferrari non vanno. Ma
Alonso esagera quando parla di soli 5 km di efficenza, perché nessuno a Yeongam ha descritto una situazione così esasperata ed esasperante.
Questa volta il
gap cronometrico tra Alonso e Massa è inferiore a 2 decimi. È vero che il brasiliano è alla ricerca ancora di un volante per il 2014, ma è vero anche che Alonso in qualifica continua ad offrire un
rendimento non simile e allo stesso livello della
intensità che riesce a profondere in gara, dove abitualmente riesce a sfruttare a proprio vantaggio ogni situazione.
Alla vigilia del
GP di Corea la Ferrari confidava in qualche
guasto tecnico della Red Bull. Chissà, ora che Webber e Vettel usano pure il cambio nuovo a zero km, non resta che attaccarsi al
maltempo per ribaltare una situazione oggettivamente difficile.