dal nostro inviato ad Austin: Cesare Maria Mannucci
Al di là dei soliti e cronici
problemi della Ferrari nel mandare subito in temperatura le gomme. Al di là del pesante distacco cronometrico accumulato ancora
da Alonso rispetto a Vettel, che ottiene così la sua 44ª pole position - 1 secondo di differenza a favore della Red Bull - un dato statistico simboleggia meglio di qualunque considerazione, l’attuale
crisi tecnica della Ferrari.
Ossia che
da 15 gare consecutive, Fernando Alonso e la Ferrari non riescono a prendere la partenza dalle prime due file dello schieramento. L’ultima volta era successo in Bahrain. Anche questa volta
Alonso non riesce a fare meglio del 6° posto, mentre
Felipe Massa addirittura non passa il Q2 e partirà dalla 7 fila solo grazie alla penalizzazione inferta a
Button, lamentando misteriosi problemi di guidabilità. È evidente che si tratta di una situazione non più accettabile, anche perché sulle vetture del 2014 ci stanno lavorando tutti, non solo i tecnici della
Ferrari.
In un paese dove il
Cavallino mantiene comunque una immagine assoluta di sportività e tecnologia innovativa, le prestazioni in pista della attuale F138 diventano quasi un
boomerang, persino commerciale. Perché se i tanti tifosi del Cavallino presenti sulle tribune si esaltano comunque per le prestazioni in pista del Challenge 458, poi si trovano quasi in imbarazzo nel vedere i modelli di F.1 che non reggono il passo di
Sauber e Lotus. Non è nemmeno più questione di lottare per il 2° o 3° posto nella classifica di campionato, ma di cercare di chiudere questa dannata stagione
in maniera almeno degna.
«Ci troviamo nella stessa condizione dell’India in termini di carico e di messa a punto», dice un
Alonso quasi rassegnato, constatando che anche gli ultimi aggiornamenti aerodinamici portati ad Austin non hanno prodotto nessun effetto. Capito bene,
messa a punto? Quella che oggi si fa soprattutto in fabbrica, con i programmi di simulazione virtuale e con il simulatore di guida. Non c’entrano le gomme cambiate dalla
Pirelli a metà stagione, quanto l’incapacità di Maranello di prepararsi al meglio con l’attuale vettura in funzione delle diverse problematiche tecniche che ogni circuito presenta. Davvero
James Allison avrà molto da lavorare, non solo in termini progettativi, per cercare di raddrizzare la barra.
Dalla prima fila partiranno così ancora
due Red Bull, con Vettel che precede Webber di poco più di un decimo, con l’australiano che commette un errore in frenata nel corso del suo giro più veloce. Discreto il
debutto di Kovalainen con la Lotus, che si qualifica 8°, a circa 6 decimi da Grosjean.
La pioggia preannunciata dalla meteorologia ha lasciato il posto ad un
pallido sole. Le stesse condizioni atmosferiche dovrebbero esserci anche domani. Per
Fernando Alonso e la Ferrari si prospetta
un’altra gara in salita.