Da quando, alla fine dell’anno scorso, la
Fia ha annunciato di avere aperto all’iscrizione di un
nuovo team per il 2015, i nomi dei possibili candidati si sprecano. Anche perché non c’è nessuna certezza che gli
attuali undici team arrivino all’anno prossimo: almeno
quattro versano in condizioni finanziarie drammatiche. L’ultimo nome della lista è quello dell’americano
Gene Haas, fondatore del
team Nascar noto oggi come
Stewart-Haas Racing.
Haas, 62 anni, non è parente del
Carl Haas che negli anni ‘80 diede vita alla
Lola-Beatrice in F.1 e fu uno dei più importanti
team manager della IndyCar. Si tratta di un imprenditore che dispone di vere risorse. Della sua struttura farebbe parte anche
Günther Steiner, già responsabile della
Ford nei rally e poi attivo nel team
Jaguar F.1.
D’altra parte, non è la prima volta che gli statunitensi si candidano alla F.1, specie da quando hanno di nuovo il loro Gp. Prima è successo con la ridicola avventura della UsF1, il team che non è mai nato, semplicemente perché non esisteva, se non nella mente degli pseudo-fondatori. Prima ancora si era parlato della American Eagle di Dan Gurney, ex pilota degli anni Sessanta. Sempre senza seguito.
Lo stesso
Haas non è proprio una garanzia, avendo patteggiato una
condanna per evasione fiscale dopo essere stato arrestato otto anni fa. Comunque è un po’ più credibile del serbo
Zoran Stefanovic, quello della Stefan F1, che nel 2010 tentò di candidarsi riciclando materiale smesso dalla Toyota e proponendo addirittura
Jacques Villeneuve come pilota.
Il terzo nome nella lista è quello di
Colin Kolles, già responsabile di Midland e Hrt. Il manager rumeno, trapiantato in Germania, in questi anni ha sempre avviato contatti con possibili finanziatori per cercare un ritorno alla massima formula. Se son rose...