dal nostro inviato a Jerez (Spagna): Alberto Antonini
Giubbotto con una manica rossa e una bianca, jeans neri col cavallo alle ginocchia, scarpe sportive slacciate.
Kimi Raikkonen sembra più un rapper che un pilota, ma la sua “canzone” è la più convincente in
questa prima giornata di prove. Ha girato più di tutti (31 passaggi) e naturalmente ne è uscito il miglior tempo, pur se a nove secondi dal record di un anno fa (
Massa, 1’17”789) sempre con la
Ferrari.
Kimi conserva la stessa
flemma di sempre. E, prevedibilmente, “smonta” l’eccitazione del cambiamento regolamentare.
«Il problema più grosso è far funzionare tutta la roba assieme. Il motore sei cilindri, i motori elettrici, tanti dettagli. Ma dal punto di vista della guida, queste macchine non sono spaventosamente differenti da quelle dell’anno scorso». Nemmeno per il livello di concentrazione, a quanto pare:
«No, anzi, ci sono meno bottoni da spingere che in passato, quando tutto funziona come dovrebbe. Chiaro che siamo solo all’inizio, e non ho avuto tempo sufficiente a provare tutto quello che avrei voluto. Ma per quanto ci riguarda abbiamo già le idee chiare su quale direzione prendere».
Il resto non lo spaventa e non lo interessa:
«Del rumore di questi motori è inutile lamentarsi, il regolamento è fatto così. I tempi sul giro in questo momento contano zero, ci vorrà tempo prima che si possa spingere al 100 per cento. Il confronto con l’anno scorso non serve a niente, solo in Bahrain sapremo qualcosa di più e comunque quest’anno è una storia tutta diversa. La schiena ? Non dà problemi». E neanche la
Ferrari, in questo primo giorno.