dal nostro inviato a Jerez: Alberto Antonini
Il sunto della
quarta e ultima giornata a Jerez è che, mentre
la Red Bull resta al palo, gli altri fanno progressi.
Ferrari, McLaren e Mercedes (quest’ultima con due piloti) superano agevolmente la barriera dei 100 giri: 115 Alonso, 110 Magnussen, addirittura 132 la W05 con Hamilton (41) e Rosberg (91).
Si inizia a lavorare sugli assetti e la
Ferrari mette addirittura in campo un paio di
modifiche aerodinamiche: una prevista (ritocco al diffusore nella parte centrale) e l’altra improvvisata: un buco nella carrozzeria davanti ai triangoli della sospensione posteriore, indicato nell'immagine sotto, definito “un esperimento di raffreddamento su un diverso sistema”.
I
buchi li apre anche la
Red Bull, vedi sempre in basso, ma non servono a niente. Il problema della RB10 non è soltanto nelle temperature di esercizio, ma anche nelle
vibrazioni del motore Renault, che mettono in crisi l’elettronica e rischiano di provocare cortocircuiti nella batteria. Una prova? Il fatto che
Kobayashi con la Caterham che monta il motore (e il retrotreno) della Red Bull, esca shakerato dopo 54 giri percorsi a ritmo blando, addirittura quindici secondi sopra i tempi dei migliori. L’unico modo per essere sicuri di non rompere. In Red Bull cancellano il pomeriggio di test,
Ricciardo dice “non drammatizziamo”, il team parla solo di “problema meccanico” e la
Toro Rosso, che gira pochissimo (9) con
Kvyat, si riferisce a “un guasto nel sistema”.
A proposito di tempi, il migliore di
Massa nella giornata (1’28”229) viene ottenuto con pneumatici a mescola media, gli stessi che ha usato anche la
Ferrari. Comunque,
Alonso gira anche con parecchia benzina.
La Rossa, la Mercedes e la McLaren sono già due passi avanti a tutti.