Guardate la
Ferrari F14 T: le sue
fiancate sono ridotte al minimo, le
bocche di ingresso dell’aria sono tra le più piccole fra le vetture di quest’anno. E manca persino la piccola apertura laterale sull’airscope, che negli ultimi due anni raffreddava il radiatore dell’olio cambio.
Come è possibile, con le esigenze dei
motori turbo ibridi di quest’anno, che l’impianto di raffreddamento sia addirittura più piccolo? Eppure si parla di una
riduzione del 15 per cento delle masse radianti. Lo aveva anticipato
Autosprint nel
numero di presentazione della monoposto rossa (e nera).
Il segreto c’è: l’utilizzo di
speciali scambiatori di calore, al posto dei radiatori tradizionali. Secondo le ultime indiscrezioni, si tratterebbe di un impianto dotato di micro-tubi in titanio di appena due decimi di millimetro di diametro interno, capaci di assicurare il raffreddamento necessario con dimensioni molto più ridotte.
Il leader mondiale in questa tecnologia è la Mezzo Technologies di Baton Rouge, in Lousiana. È molto probabile che
Maranello si sia appoggiata proprio a questo fornitore per quella che potrebbe essere la
vera rivoluzione tecnica di questa stagione 2014.
Alberto Antonini