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Analisi test F1: Mercedes "da qualifica"

dal nostro inviato a Sakhir (Bahrain): Alberto Antonini Ha persino scherzato, nel paddock: «Sono deluso, ho preteso troppo da me stesso». Nico Rosberg è l’uomo del giorno per quel giro del mattino, quel tempo che ha fatto rizzare le orecchie alla concorrenza. 1’33”283, a meno di un secondo dalla pole (1’32”330) che lo stesso Nico aveva fatto segnare nel Gp del 2013. Chiaro, faceva molto meno caldo e non c’era quasi vento. Ma quanti altri saprebbero fare altrettanto? Questa è la prima ricerca del limite sulle monoposto 2014. Nico lo ha ammesso: «Abbiamo tolto benzina per vedere che tempo sarebbe uscito». Il primo degli avversari, al solito Button con la McLaren, è staccato di 1”6. La Ferrari di Raikkonen, terza, addirittura di 3”435. Quello della Mercedes è un tempo “da qualifica”, sì: ma ottenuto con pneumatici soft, non con le super soft che qualcuno ha usato anche a Sakhir. Potenzialmente, con quelle gomme, si poteva arrivare ai tempi del 2013, con una macchina a inizio sviluppo che pesa 50 kg in più. Rosberg si rende conto del potenziale della W05, la regina d’inverno fino ad ora: «Direi che siamo i più avanti, almeno come affidabilità». E mentre Button sostiene che il divario fra tempo in qualifica e tempo in gara sarà enorme (e ha ragione), Nico gioca a innervosire gli avversari: «No, secondo me sarà minore dell’anno scorso, perché in gara partivamo con 150 kg di benzina e adesso ne avremo solo 100». Delle due l’una: o la Mercedes pensa di tirare 15mila giri anche in gara, o Nico sta facendo il furbo. Ma il vantaggio non è solo di motore, pur se il quarto tempo di Nasr al debutto “pagante” con la Williams deve far riflettere.