dal nostro inviato a Sakhir (Bahrain): Alberto Antonini
Kimi Raikkonen non sa niente. Non sa collocare la
Ferrari su una griglia di partenza ideale
«perché non sappiamo quello che fanno gli altri team e credo che la verità l’avremo solo in Australia». Non sa quanto possano andare forte queste
F.1 col turbo «perché nei test è la solita storia, tutti vorrebbero sapere ma non ci sono verità». Sa però che la
Ferrari «non è messa male. E al momento siamo ok con l’affidabilità, con la velocità non so. Continuiamo a fare il nostro lavoro e speriamo di ritrovarci dove dovremmo essere».
Per adesso la
F14 T è terza ma ben lontana da
Mercedes e McLaren. Lui, però, sottolinea che non ha cercato il tempo:
«Avevo gomme soft, è vero, ma erano usate». Dove la
Ferrari domina è nelle
velocità massime: Alonso aveva raggiunto i
336 km/h alla “speed trap”, 22 più delle qualifiche 2013. Kimi è stato il più veloce sul traguardo (questo è un dato ufficiale) con 300 netti. Potenza del motore o mancanza di carico?
Kimi - che come tutti i piloti è dimagrito - sa anche
perché ha picchiato all’uscita della curva 4.
«Mi sono girato, ecco tutto. Mi ha sorpreso il pattinamento delle gomme. Sono cose che capitano, purtroppo c’era il muro, la macchina è distrutta ma tanto i meccanici hanno tempo per le riparazioni...». Che riguardano le sospensioni dalla parte sinistra e il muso.
Ottantadue giri compiuti, sempre con il motore “evoluzione” montato ieri. Non una vera simulazione di gara (come invece, con qualche interruzione, aveva fatto Alonso al giovedì) ma ben più della distanza di un Gp.
«Con l’affidabilità siamo a posto», ripete. E in squadra sottolineano di non avere mai cercato il tempo, concentrandosi su serie di passaggi limitate (una decina di giri) per definire
l’assetto di base ottimale per Raikkonen. Che ha effettuato anche qualche
prova di partenza. A proposito: gira voce che per scattare da ferma la
Ferrari usi la prima marcia, i team
Mercedes la seconda. Segno di una
curva di coppia diversa?