Il 1° marzo è il gran giorno. Ai
test F.1 in Bahrain la
Pirelli userà - su alcuni team selezionati -
pneumatici dotati di un sensore di temperatura sul battistrada. Un semplice
“adesivo” dotato di
tacche che cambiano colore a seconda del livello di calore raggiunto. È in tutto simile agli sticker applicati di solito in altre parti della vettura (sospensioni, scarichi eccetera), ma è la prima volta che si tenta un esperimento così.
La novità è che il “termometro” è stato studiato, d’accordo con la
Fia, per prevenire le furbate delle squadre. L’anno scorso, all’epoca della crisi
Pirelli, si scoprì che alcuni team portavano le loro gomme, con stratagemmi diversi, oltre i valori consigliati dal fornitore, a rischio di cedimenti. Ora questo non sarà più possibile, perché
Pirelli può controllare quanto si scalda il battistrada.
Il limite consentito è di
110 gradi per tutte le gomme slick da asciutto. Per le intermedie e le “full wet”, che hanno mescole diverse, dovrebbe essere più basso, ma per il momento questo non è un problema attuale.
La
Pirelli non è autorizzata a controllare altri parametri, come le pressioni di gonfiaggio e i valori di camber: può solo limitarsi a fornire valori “raccomandati”. Sulle temperature, invece, anche la
Fia vuole evitare le fughe in avanti.
Alberto Antonini