Dall'inviato di Autosprint a Sakhir (Bahrain) -
Cesare Maria Mannucci
Ancora
Sergio Perez e la
Force India ai vertici della seconda giornata di
prove sul circuito di
Sakhir. Il pilota messicano ottiene il
miglior tempo in 1’35”570 ma la grande sorpresa viene da
Fernando Alonso e la
Ferrari. Il pilota spagnolo è quello che copre il maggior numero di giri,
122 tornate, il suo migliore tempo è di
1’35”634, a soli
0”064 dal giro più veloce di Perez, ma mentre il messicano ottiene il suo crono durante la mattina, ricorrendo a
gomme super soft, il pilota della
Ferrari realizza la sua prestazione cronometrica durante la simulazione di gara, mentre è provvisto di
gomme soft.
Considerando la differenza cronometrica tra i due tipi di coperture, in realtà oggi
Alonso e la Ferrari sono il binomio più performante in pista. Sia in termini cronometrici che di affidabilità. Per la
Ferrari è questo il primo tentativo di long run andato in porto con successo.
Eccellente il ritmo del Cavallino, con una vettura finalmente priva di problemi di affidabilità e con
Alonso e
Allison che finalmente possono concentrarsi sulla messa a punto di una vettura il cui potenziale aerodinamico e telaistico è ancora tutto da scoprire.
Finalmente anche un buon risultato da parte della
Red Bull, che qui lavora in modo incessante tanto che ha portato
due squadre di meccanici che si danno il cambio.
Ricciardo realizza il
terzo tempo in 1’35”743, a
0”173 dal crono di Perez. La
Red Bull percorre
66 giri, a dimostrazione che gli aggiornamenti portati dalla
Renault, soprattutto nella parte relativa al software che deve ottimizzare il funzionamento delle tre unità motrici, funziona ora in modo abbastanza soddisfacente. Anche
Ricciardo ottiene il suo crono facendo ricorso alle
gomme soft mentre la sorpresa viene dalla
Williams di Massa -
103 i giri percorsi per lui - che realizza il quarto tempo, a
meno di 1” da Perez, facendo però uso di
gomme medie.
Problemi invece per la
Mercedes di Hamilton fermo dopo
89 giri per un serio problema al cambio. Finalmente riesce a girare anche la
Marussia, che con
Bianchi percorre sorprendentemente
75 giri e ottiene il 6° tempo, a dimostrazione che giorno dopo giorno anche i piccoli team si stanno mettendo a posto. Lo stesso purtroppo non si può dire della
Lotus e della
Caterham, ancora desolatamente ultime con problemi agli scarichi, un principio di incendio e noie di natura elettronica, mentre
Ericsson si ferma lungo la pista causa l’estintore che si attiva da solo.