È già tempo di bilanci a
Maranello, e
Fernando Alonso ha invitato il team a non perdere motivazione, pur davanti a un
risultato non incoraggiante.
Non è tanto per il
quarto e
settimo posto (dopo la
squalifica di Ricciardo), ma perché è evidente che la
F14 T manca di prestazione rispetto alle vetture a
motore Mercedes. E anche a qualche cliente di
Renault. A Melbourne, senza l’errore di
Vergne,
Raikkonen poteva rimanere dietro alla
Toro Rosso fino al traguardo.
Il periodico specializzato tedesco “auto motor und sport” ha scritto, sul proprio sito, che
la Ferrari è in sovrappeso. Non è un mistero che tutte le monoposto di quest’anno sono
al limite dei 691 Kg e anche oltre, fatta eccezione forse per la
Force India che vanta un telaio “ultralight” per
Hülkenberg e dichiara di usare anche un po’ di zavorra.
La
“power unit” di Maranello sarebbe di
13 chilogrammi oltre il limite minimo fissato per le unità motrici, ovvero
140 Kg. Non a caso, scrivono in Germania, la
Ferrari avrebbe voluto portare il peso minimo della monoposto a 700 chili. Difficile smentire: anche la
Sauber, cliente
Ferrari, ha problemi di peso.
Conseguenza del fatto che il
motore di Maranello è arrivato tardi e non ha beneficiato dello sviluppo, al banco e anche nei test, del
Mercedes PU106A.
Ma il vero problema della
F14 T non è la prestazione pura: lo si è visto in Australia, come tempi sul giro
la Rossa non è lontana da McLaren e Williams (non parliamo di
Mercedes Gp, perché
Rosberg avrebbe potuto girare molto più rapido, solo che non ne aveva bisogno...).
Il vero guaio è che lo
059/3 non può mantenere per più di qualche giro il livello di potenza espresso dal motore cinetico Mgu-K, alimentato per 33” dalla batteria ma anche, per tutta la durata del giro, dall’altro motore, lo
Mgu-H collegato al turbo, in funzione di generatore.
Proprio su questa funzione che “sfugge” ai regolamenti si gioca gran parte della partita tecnica 2014. Ma la
Ferrari è indietro: e per recuperare servirà un grande lavoro sulla gestione elettronica.
(a.a.)