Abbiamo visto come nel corso del mattino
Alonso e la Ferrari siano stati costretti a
sospendere le prove in Bahrain, che in quel momento miravano a test di assetto ma anche di mappature motore, per via della
scocca danneggiata. Cerchiamo dunque di chiarire meglio cosa sia effettivamente successo.
Tutto prende il via quando, nel primo turno di
prove libere del GP a Sakhir, venerdì scorso,
Raikkonen va ad incocciare violentemente con il
cordolo alla curva 4 (poi modificato dopo che anche
Maldonado si fa protagonista di un’analoga disavventura) danneggiando non solo il
fondo della monoposto, ma anche la
scocca stessa. Il problema viene diagnosticato immediatamente, ma in pista non è possibile effettuare una riparazione più efficace rispetto a quella di
incollare “pezze” di fibra in carbonio alla zona lesa.
A GP "archiviato", a
Maranello si sarebbe deliberata dunque una nuova scocca da inviare in
Cina (le preparazioni al prossimo GP sono già in corso) assieme a quella usata in gara da Alonso, lasciando per i
test in Bahrain quella usata da
Raikkonen, comunque riparata. E si arriva dunque alle prove supplettive, nel corso delle quali stamattina
Alonso è arrivato ad un certo punto alla staccata della curva 1 riscontrando che la F14 T “tirava” di lato. Subito rientrato ai box, una rapida verifica ha permesso di accorgersi che
il danno iniziale si era esteso.
A questo punto, visto che in ogni caso il comportamento della monoposto non era accettabile, si è quindi deciso di
sospendere le prove, per evitare che questa crepa si
estendesse ancor di più, compromettendo le possibilità di
riparazione definitiva della scocca. Infatti ora questo telaio verrà sistemato in modo più opportuno, con le dovute operazioni anche in
autoclave, in modo da renderlo nuovamente operativo. Con ogni probabilità non verrà utilizzato nel
prossimo GP a Shanghai, ma costituirà comunque un utile elemento di riserva e
ricambio.
Maurizio Voltini