Lo svolgersi della
stagione F1 2014, con i nuovi regolamenti che vengono metabolizzati sempre più dalle squadre e dai motoristi, sta mostrando la sua faccia più reale e realistica. Così il
GP della Cina non è riuscito a riproporre la
spettacolarità di quello in
Bahrain - con buona pace di chi voleva a tutti i costi smentire gli scettici sulla base di una sola gara - ma ugualmente è risultato meno squallido di quelli iniziali, proponendo sfide fino all’ultimo. Su tutte quella di
Ricciardo che cercava di recuperare il terzo posto finale su
Alonso, oltre per esempio alla rimonta di
Rosberg dalla sesta piazza cui era scivolato in partenza (anche se con questa Mercedes è un po’ come rubare le caramelle ai bambini).
Quel che conta è che dopo gli eccessivi timori iniziali sembra che
i problemi di affidabilità e consumo si siano dimostrati, a questo punto, meno drammatici del previsto. Così in questa occasione abbiamo avuto
due soli piloti ritirati (Grosjean e Sutil) tornando quindi agli standard 2013. Come pure i limiti di consumo non pare stiano condizionando più di tanto la guida. Abbiamo visto che l’assenza di telemetria non ha compromesso la gara di
Rosberg; come pure se
Ricciardo non è riuscito a togliere il podio ad
Alonso non è stato perché abbia dovuto alzare il piede per questioni di carburante, ma perché lo spagnolo è riuscito a
gestire bene le gomme potendo replicare in termini di tempi sul giro all’attacco dell’australiano.
Parlando della
gara Ferrari, il primo podio stagionale dimostra che gli ultimi aggiornamenti hanno funzionato come ci si aspettava e che su una pista “amica” riesce ad essere competitiva al pari almeno della
Red Bull (se non qualcosa meglio) posto che
le Mercedes sono ancora inavvicinabili per tutti. Accontentiamoci per ora di vedere che si lavora nella giusta direzione, avendo la conferma che il risultato del Bahrain è stato un semplice passo falso dovuto anche alla pista sfavorevole. Sempre ricordando che il
divario della Mercedes non è qualcosa che può essere recuperato in un paio di gare, per nessuno.
Piuttosto, lascia ancora una volta perplessi
il rendimento di Kimi Raikkonen. Non bisogna però sottovalutare una serie di fattori, a iniziare dal tempo perso nelle prove libere che non ha certo facilitato la messa a punto della sua F14 T. Una situazione particolarmente negativa, perché il finlandese non ha ancora trovato un bilanciamento accettabile per la sua guida. Infatti
Raikkonen predilige un avantreno molto “preciso” e stabile, cosa che la
Ferrari non gli ha ancora dato. E così in gara questo ha accentuato il degrado delle gomme anteriori, già problematico per tutti, tanto che la dichiarazione più significativa di Kimi al termine del GP è stata:
«Avevo le gomme davanti distrutte». Ovviamente si spera che questo problema venga superato - dopotutto i problemi sono risolvibili, la mancanza di velocità no, come ha dimostrato la Red Bull - dato per assodato che
la Ferrari permette qualcosa di più e che
le doti di Kimi non crediamo possano essere messe in discussione. Con tutto che ciò aiuta a valutare positivamente quanto sta facendo
Alonso, e forse anche quello che aveva fatto
Massa...
Maurizio Voltini