Oggi, 30 aprile, è la ricorrenza della morte di
Roland Ratzenberger, anche lui morto a
Imola nel tragico week end che costò la vita ad
Ayrton Senna appena 24 ore prima dell’asso brasiliano.
Ratzenberger, 34enne austriaco e coetaneo di
Ayrton Senna (era nato nel 1960 come lui), non aveva certo la notorietà di
Senna ma pagò anche lui con la vita la sua passione per l’automobilismo. Pilota esperto di prototipi, corse diverse volte alla
24 Ore di Le Mans, solo a età matura
Ratzenberger tentò l’avventura della F1 grazie a uno sponsor che gli permise di coprire il budget necessario per sedersi sulla Simtek-Ford, la monoposto di un team minore di cui era socio anche il presidente della Fia,
Max Mosley. Imola era la terza corsa di
Raztenberger, che aveva esordito senza qualificarsi a Interlagos e aveva poi disputato il Gp di
Giappone ad Aida finendo fuori dalla zona punti.
L’
incidente di Ratzenberger avvenne durante le qualifiche del sabato e fu dovuto a un’
avaria meccanica sulla Simtek. All’ingresso della
velocissima curva Villeneuve, che si percorreva in pieno, cedette una delle parti dell’ala anteriore della Simtek: la macchina divenne “portante”, l’avantreno non seguì più la traiettoria impostata e la Simtek sbattè violentemente contro quello stesso muro che 15 anni prima aveva colpito
Gilles Villeneuve (da qui il nome alla curva) con la
Ferrari. Ma
Ratzeberger non ebbe la fortuna di Villeneuve che scese con le proprie gambe dalla Ferrari distrutta: la Simtek impattò di tre quarti, la scocca si distrusse e nell’impatto Ratzenberger morì praticamente sul colpo per le conseguenze della violentissima decelerazione e per lesioni interne che risultarono fatali. Nei giorni successivi si scoprì che l’avaria all’alettone della Simtek poteva essere forse la conseguenza di un cedimento a causa dell’impatto contro un cordolo preso nel giro precedente dal pilota austriaco.
La morte di
Ratzenberger, che avvenne in diretta tv, fu vista anche da
Senna ai box che rimane molto scosso. Ayrton si recò sul posto dell’incidente assieme al dr. Watkins della Fia per capirne meglio la dinamica della tragedia e con un gesto vergognoso che ancora oggi grida allo scandalo, fu multato dalla federazione per il suo comportamento che era fuori dalle norme.