Non c’è solo la
Ferrari all’attacco delle
Mercedes. Per il
Gran Premio del Canada anche la
Renault ha previsto un’
importante sviluppo sul suo motore Energy F1. Si tratta di una vera e propria
iniezione di cavalli che viene in parte dall’
elettronica e in parte da ricerche sulla
benzina.
Remi Taffin, il capo degli ingegneri francesi, dichiara:
“Nella prima parte di questo campionato siamo stati sulla difensiva, ma adesso questa fase si è conclusa”. Per questo la casa francese ha studiato, così come la
Ferrari, evoluzioni al software che permettono di sfruttare tutta la potenza disponibile. A questo dovrebbe aggiungersi un guadagno di circa 12 cavalli derivante dall’uso di nuove benzine.
È importante sottolineare che l’
aumento di potenza previsto non viene solo dalla parte termica, cioè dal
V6, ma anche e soprattutto dalla possibilità di
sfruttare i cavalli dei motori elettrici.
Anche sul piano dell’
affidabilità sono stati fatti progressi. Ricordiamo che l'unico vero guasto imputabile al
motore Renault a Montecarlo è quello capitato a
Vettel, sulla cui
Red Bull si era rotto l’alberino del turbo.
Maldonado invece ha sofferto di un'avaria al sistema di alimentazione ed entrambe le
Toro Rosso hanno rotto gli scarichi, modificati dal team. Quindi tutti guasti - a parte quello di Vettel - secondo la
Renault sono imputabili alla squadra e non al motorista.
La
fragilità del turbo che ha fermato Vettel a Montecarlo secondo la
Renault non sarà più un problema per il futuro:
“Abbiamo alcune componenti nuove che dovrebbero risolvere i problemi di Monaco”, dice
Taffin. Questi cambiamenti sono autorizzati perché riguardano l’affidabilità e non le prestazioni.
Per il successivo
Gp di Austria, poi, la
Red Bull programma una importante evoluzione della RB10. Quasi una monoposto “B” a iniziare dal muso.
La Ferrari fa debuttare la versione "B" della sua monoposto l'8 giugno, la Red Bull al Gp successivo, il 22 giugno. Insomma,
la caccia alla Mercedes è aperta.