Alla fine il collegio dei
Commissari formato da
Tom Kristenssen (9 volte vincitore di Le Mans e 2° classificato quest’anno), Gary Connelly, Nish Shetty e Walter Jobs,
dopo avere accettato di ridiscutere la decisione presa dai Commissari al Gp Canada in merito all'incidente tra
Sergio Perez e
Felipe Massa e la successiva penalizzazione di 5 posti in griglia inferta al pilota messicano per il GP di Austria,
conferma il verdetto di Montreal.
È sembrata una decisione politica, presa soprattutto per non contraddire il precedente giudizio e
non creare pericolosi precedenti che potrebbero un domani sortire una girandola di
appelli che paralizzerebbero il risultato sportivo sul campo. Perez è stato ascoltato in quanto
in Canada non aveva potuto esserlo perché in ospedale per controlli. La Force India aveva fatto riaprire il caso perché da un successivo esame della dinamica dell'incidente
s’era rafforzata l’impressione che la responsabilità principale fosse di Massa, che aveva ritardato la frenata oltre il limite.
Ma
la decisione della penalizzazione presa in Canada resta comunque
fortemente discutibile, così come l'operato dello steward di Montreal, l’ex pilota
Derek Daly, che molto difficilmente rivedremo nella posizione di rappresentante dei piloti in altri Gp durante la stagione.
Pubblichiamo a seguire la
motivazione ufficiale, che sostanzialmente ribadisce come non si possa variare la traiettoria a piacimento una volta iniziata la frenata.