Non ci sono novità per le prime due posizioni: che si tratti di prove sul giro singolo, o sulla distanza, è
sempre Mercedes. Con
Hamilton davanti a
Rosberg di 377 millesimi nella seconda sessioni (la prima si era chiusa a posizioni invertite) che, su una pista dove si gira in meno di 70 secondi, equivalgono a una vita. Nico ha ammesso che
“ci sarà un bel po’ di lavoro da fare per trovare quei decimi”.
Il discorso cambia un po’ nelle prove sul
ritmo di gara, perché entrambi i piloti d’argento sono stati in grado di girare su tempi sotto l’1’14”, inavvicinabili per gli altri. Con la felice eccezione di
Raikkonen, che ha segnato “una tantum” 1’13”776 ma al secondo giro lanciato con un set di pneumatici nuovi.
Le gomme sono il motivo conduttore di queste prove, perché col freddo è venuto fuori
parecchio graining sui battistrada. Una situazione che dovrebbe migliorare nei prossimi giorni con temperature più elevate e asfalto più pulito. Altrimenti sarà impossibile percorrere i 71 giri di gara con una sola sosta, la “super soft” non dura abbastanza.
Ma davvero la
Ferrari ha fatto progressi con la nuova aerodinamica, bocciata a Montreal per motivi di temperature? Andiamoci piano, perché ormai sappiamo che la
Rossa gira al primo giorno con meno benzina. Però
qualche segnale incoraggiante c’è stato. Anche se
Zeltweg è pista “di motore”, i rettilinei non consentono velocità di punta elevatissime. E la
Ferrari, che si plafonava in Canada sotto i 320 km/h, qui non ha timori di questo tipo.
Si annuncia una bella
battaglia in qualifica, almeno dalla seconda fila in giù, con la
Red Bull che secondo
Vettel “è cresciuta molto” (qui c’è una nuova
benzina Total che dà una decina di cavalli) anche se si fa fatica a vederlo dai giri veloci; e con la
Williams che si trova a suo agio su questo tipo di tracciato, senza curve veloci. Ed è stata veramente valida nella simulazione di gara. Anche se ormai la
Ferrari ci ha abituato alle delusioni del sabato, per cui è meglio non aspettarsi troppo.