dal nostro inviato a Silverstone: Alberto Antonini
“Tanto io faccio sempre la cosa sbagliata...”. Il nervosismo di
Lewis Hamilton traspare dalle sue parole. Eppure stavolta
Nico Rosberg, prima di segnare il tempo della pole, aveva avvertito via radio il box
Mercedes:
“Dite a Lewis di andare più forte”. Altro che rivalità. Ma nemmeno un consiglio da amico è servito, in queste qualifiche.
“La pista è troppo scivolosa”, aveva detto
Hamilton.
“Se te la senti, fai un altro giro veloce”, gli rispondevano invece dai box.
Non è servito a niente. La pista era sì
bagnata nei primi due settori, ma velocissima nel terzo. È lì che
Rosberg ha costruito il suo capolavoro, nell’incredulità dei suoi stessi ingegneri.
“Lui ha lavorato bene, Lewis ha sbagliato”, è il secco commento di
Niki Lauda.
Così, con
Hamilton relegato in sesta posizione dalla sua stessa scelta rinunciataria, non deve stupire tanto vedere una
Red Bull in prima fila. Quella di
Vettel, stavolta. La RB10 ha tanto carico aerodinamico, ha fatto un lavoro mirato sui flussi in uscita dall’ala anteriore, si è messa a posto per la gara “di casa”. La
pioggia, che riduce l’importanza del motore, ha fatto il resto. Insieme alle
strategie.
“Nel Q1 siamo usciti tardi, nel Q2 anche, nel Q3 magari un po’ in anticipo ma va bene così, no?”, dice
Seb. Guardando la frittata che ha fatto la
Ferrari per mostrarsi più furba degli altri, c’è da credergli.
La
Rossa, così come la
Williams, si è messa fuori gioco da sola, di fatto in qualifica queste due squadre non sono esistite. Invece è venuto fuori
Jenson Button, con la recuperata capacità degli anni migliori: quella di approfittare al massimo delle condizioni meteo in continuo cambiamento. Fra lui e il compagno di squadra
Magnussen si è inserito
Nico Hulkenberg, tutti con tempi molto vicini. Un trionfo del buon senso e della voglia di provarci fino in fondo. Ma domani...
“Non credo - ammette
Vettel -
che riuscirò a tenermi dietro Hamilton molto a lungo”. Perché non è prevista pioggia ad aiutare gli outsider.