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Analisi prove libere: la vita senza Fric

Dal nostro inviato a Hockenheim (Germania): Alberto Antonini È l’argomento del giorno, per chi ha un minimo di competenza specifica. Sparisce il “fric”, l’equilibratore di assetto che connette fra loro le 4 sospensioni, e la Mercedes resta davanti. Sì, ma che fatica! Non si contano, nelle due sessioni di prove, le uscite nelle vie di fuga, i bloccaggi delle ruote anteriori in frenata, le “spanciate” dovute all’impossibilità di tenere l’avantreno a un’altezza costante da terra. “Adesso la prestazione ottimale bisogna cercarla in un altro modo”, commenta Hamilton; mentre Rosberg fa notare che “senza Fric le carte si mescolano parecchio”. Hamilton e Rosberg sono ancora davanti, ma Ricciardo è a un decimo da Lewis e persino Raikkonen contiene il distacco in poco più di mezzo secondo. Possibile che senza il dispositivo la Ferrari abbia un avantreno più “sincero” per i gusti di Kimi? Che il problema dipendesse da un’eccessiva sensibilità in fase di rollìo, quando cioè la monoposto si inclina di lato? Tutto può essere, anche per spiegare le maggiori difficoltà di Alonso, che la prestazione la trova solo con la gomma più dura, in questo caso la Soft. Chi impressiona davvero è la Red Bull. Non tanto per la prestazione sul giro singolo, quanto per i “long run”, dove i tempi di Ricciardo sono simili a quelli di Rosberg e anche di Hamilton, nonostante la difficoltà di tenere le gomme a una temperatura accettabile (con 57° di asfalto!). Impressionano anche i tempi della Williams, sempre sulla durata: ma in questo caso, almeno con Massa, si tratta anche di una scelta di pneumatici diversa. In conclusione: Mercedes ancora strafavorita per la qualifica, avversari in crescita per la gara. Che potrebbe vedere anche tre soste, se il caldo non molla la presa.