Ha difeso con le unghie quella quinta posizione che per lui non era certo consueta ultimamente,
Kevin Magnussen, e l'ha fatto come poteva da inseguitori del calibro di
Fernando Alonso, Sebastian Vettel e Jenson Button, scusate se è poco. L'ha fatto anche con un certo mestiere, chiudendo tutti i varchi e facendo chiaramente capire che non avrebbe offerto alcuna collaborazione nel subire improbabili sorpassi dall'esterno; come del resto era suo diritto.
Purtroppo però alla fine
Magnussen ha commesso un'esagerazione, e ne ha pagate le conseguenze. È stato quando nel superare un doppiato lungo il rettilineo di
Kemmel ha per un attimo perso di vista
Alonso, che invece presa la scia ha puntato ad affiancarlo sulla destra. Quando se n'è accorto, Magnussen ha cercato di
chiudere quel varco, ma ormai era tardi: la Ferrari era già "dentro" con una ruota e così la deviazione della McLaren l'ha accompagnata
direttamente sull'erba a bordo pista.
Alonso è riuscito in qualche modo a
controllare la macchina a più di 300 orari, ma ovviamente alzando un po' (...) il piede e permettendo a
Button di affiancarlo sulla sinistra. Ma soprattutto prendendosi un bello spavento, pensiamo, anche se ha potuto continuare. In ogni caso quello che poi a gara finita
hanno valutato i commissari non sono state le conseguenze (incidenti o posizioni) bensì il fatto che comunque
Magnussen non abbia lasciato spazio ad Alonso come prevedono i regolamenti. Stavolta non ci sembra una fisima normativa, anche perché in caso contrario, allora, saremmo autorizzati a buttare fuori chiunque ci stia affiancando...
È stato
per questo episodio specifico, e non per altri che seppur "duri" sono stato sostanzialmente corretti, che Magnussen è stato
penalizzato di 20 secondi (che corrispondono a un drive-through a gara già finita) e di due punti sulla licenza. Una sanzione che gli ha fatto perdere quello che era comunque un buon risultato, un 6° posto finale
fra Vettel e Button (quindi davanti al compagno di squadra, che vuol sempre dire qualcosa) tramutatosi in 12° con quell'aggiunta di tempo. Facendo così guadagnare una posizione dal 7° in poi, compreso
Alonso che sale da 8° sul traguardo a 7° in classifica e
Hulkenberg che rientra 10° in zona punti.
Maurizio Voltini