Venti giri cronometrati con le
gomme Medium, le più morbide portate qui dalla
Pirelli. MIglior riscontro
1’28”938, sedici passaggi sotto il muro del minuto e mezzo. Nessuno, in simulazione di gara, ha fatto meglio di
Valtteri Bottas nelle prove del venerdì pomeriggio. Nessuno ha carte migliori per sconvolgere i piani della
Mercedes Gp, nonostante
Hamilton e
Rosberg siano stati rispettivamente in P1 e P2 ai vertici della classifica cronometrica.
Il
peso della benzina a Monza conta parecchio, in accelerazione e in frenata: ma visto che il “long run” di
Bottas è stato lungo davvero, non si vede come possa avere giocato più di tanto su un
ipotetico vantaggio di carburante. Forse
Lewis Hamilton avrebbe potuto sfidarlo, ma è stato bloccato al box per gran parte della sessione:
“Il motore non voleva saperne di accendersi”.
Si è già visto come ci sia poco da inventare su questa pista, anche con i
motori turbo. Non c’è molta differenza fra i due
tipi di pneumatico e il degrado delle Pirelli è bassissimo. Le
velocità massime sono già oltre il limite 2013 (toccati i
346 Km/h, cinque più dell’anno scorso in gara, quando c’è il vantaggio delle scie) ma tutti, a parte forse la
Red Bull, hanno avuto difficoltà a “tirare” ali ridotte al minimo. E la
Williams FW36, non a caso, sfoggia una bella batteria di flap.
“Veloci sul giro singolo, non sulla durata”, commenta
Rosberg. E fa capire che persino
in Mercedes ci sarà da lavorare. Mentre la
Ferrari si tiene buono il terzo e quarto posto di
Raikkonen e
Alonso - nell’ordine - in attesa della comparsa di
Montezemolo e
Marchionne, domani, per
chiarire il futuro del Cavallino. C’è già chi fa osservare, a mezza voce, che tutto sommato la
F14 T si difende quasi meglio sulle piste “di motore” che sulle altre.
Alberto Antonini