Primi assoluti in
prestazioni, rimandati in
affidabilità. A cinque gare dal termine del mondiale il responso dei dati premia la
Mercedes soltanto a metà.
Il calcolo, stilato dal sito tedesco di ‘auto motor und sport’, mostra infatti che
la squadra più affidabile al momento è la McLaren, con 8277 chilometri percorsi in gara e solo tre ritiri.
Seconda è la Ferrari, come percorrenza (7989 chilometri) che addirittura conta un solo guasto tecnico: la rottura del
motore elettrico Mgu-K di
Alonso a Monza. Segue la
Red Bull che, pur avendo collezionato cinque rotture, è stata in grado di coprire 7729 chilometri. Ovvero 90 in più della
Mercedes Gp, che ne ha appunto 7639 e tanti ko quanti la squadra di
Vettel e
Ricciardo.
“Abbiamo potenziato i controlli, assunto altri esperti, abbreviato i tempi di sostituzione delle varie componenti. Ma mentre la nostra vettura è un punto di riferimento quanto a prestazioni, dal punto di vista della robustezza abbiamo un problema”, dice
Toto Wolff.
L’ultimo di questi problemi è la
rottura dei cablaggi sulla colonna dello sterzo della vettura di
Rosberg. Un guasto a prima vista inspiegabile, visto che dopo le qualifiche la
W05 non era mai stata mossa, rimanendo in parco chiuso. Il primo ko della serie è invece la
rottura del cappuccio della candela che fermò Hamilton al via di Melbourne. In mezzo guasti come quello di Silverstone (
Rosberg, cambio) o la doppia avaria del recupero di energia in Canada, cui solo Nico riuscì ad ovviare. Ma andrebbero contate anche le rotture in prova e qualifica, i guasti all’impianto frenante come quelli di Lewis in Germania, o la spettacolare rottura con incendio del motore in Ungheria.
“Ogni volta è qualcosa di diverso”, si dispera
Niki Lauda.
“Non può andare avanti così”.
Alberto Antonini