Clark ha vinto. No, non è Superman, ma un ingegnere 48enne di nome
Steve.
La
Ferrari lo prese dallo staff
ex Mercedes Gp (in precedenza aveva lavorato con la
Honda e con la
Prost), affidandogli il ruolo di
responsabile degli ingegneri in pista. Poi, due anni fa, la “retrocessione” a capo di un reparto che si occupa dei progetti per il Coni. Dalle scocche in carbonio delle F1 a quelle delle slitte e dei kayak.
Steve però non c’è stato. E ha fatto
causa, ottenendo un
verdetto favorevole dal tribunale di Modena. Il che significa che
il giudice gli ha dato ragione sul fatto di essere stato sminuito nelle sue mansioni, mentre gli avvocati della
Ferrari avevano sostenuto che, essendo responsabile di un reparto, non c’era stato nessun ridimensionamento.
Adesso
Steve Clark dovrebbe essere
reintegrato a tutti gli effetti in un ruolo che, di fatto, oggi viene coperto da
Pat Fry, direttore tecnico a cui è stata tolta la responsabilità sulla vettura, passata a
James Allison. A meno che non si trovi un accomodamento con Clark, il muretto Ferrari rischia di essere sovraffollato.