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Bianchi Sr: Situazione disperata

Philippe Bianchi, da ormai una settimana al capezzale del figlio Jules, si aggrappa alla speranza del recupero che sembra stia proseguendo con successo nel caso di Michael Schumacher. «È gravissimo, ma stabile – ha confermato Bianchi Sr. Alla Gazzetta dello Sport - un giorno sembra un po’ meglio, uno un po’ peggio. I medici non si pronunciano, il danno avuto nell’impatto è stato grande, ma non sanno come evolverà. Con Schumacher ci sono voluti mesi prima che uscisse dal coma, eppure ho letto che anche Jean Todt spera che possa avere una vita quasi normale. Ecco, un giorno spero di poter dire lo stesso». I dottori dell’ospedale giapponese hanno confermato alla famiglia Bianchi che in passato nessuno è mai sopravvissuto a un incidente così violento. Però lo stesso papà Philippe racconta che ogni squillo di telefono riporta alla mente la possibilità che possa essere l’ospedale che comunica la notizia che non vogliono sentire. «Ci sono momenti che guardando Jules disteso nel letto – racconta Philippe Bianchi - senza un graffio, mi viene da dargli un buffetto sulla guancia e dirgli “Dai alzati, cosa fai lì disteso? Andiamo via dal Giappone, Jules, torniamo a casa”». La famiglia Bianchi è rimasta colpita dal numero di iniziative nate spontaneamente per inviare un messaggio di incitamento, e dalla vicinanza degli altri piloti. Vergne, Massa, Alonso, Maldonado, hanno avuto belle parole per Jules e la famiglia. Hamilton ha inviato una mail che ha toccato molto papà Philippe. «Abbiamo anche visto che Jules è davvero un pilota della Scuderia – ha confermato Bianchi Sr. - Marco Mattiacci è rimasto qui tutta la notte di domenica». Roberto Chinchero