Jules Bianchi non ha rallentato prima dell’incidente. Non abbastanza, almeno. Questo
lo ha fatto capire Charlie Whiting, delegato Fia, a Sochi. Ma
ora arrivano nuovi elementi, citati dal giornale tedesco
“Auto Bild”. Elementi secondo i quali sarebbe stata addirittura
la Marussia a incitare via radio il suo pilota, che rischiava di perdere la posizione sulla
Caterham di Ericsson.
“Bianchi non ha rallentato con le bandiere gialle. Via radio, la Marussia lo ha incitato ad andare forte per recuperare su Ericsson. Come da registrazione”. Queste le informazioni che la stampa tedesca fa risalire a una
fonte Fia.
Il Gps della Marussia riporta questi dati:
al giro 40 - due prima dell’incidente - Jules percorre il primo settore in
43”346; e al giro successivo passa a
43”621. Quindi un
rallentamento lieve, nonostante la pioggia fosse nel frattempo aumentata. Nel
secondo settore, Bianchi addirittura
recupera: 51”160 invece di
51”395 del passaggio precedente. Nel segmento finale abbiamo
22”309 contro 22”395 del giro 40.
Quindi, nel passaggio
prima del suo incidente,
Jules avrebbe accelerato negli ultimi due settori. Intanto era stata esposta la bandiera per Sutil, uscito appunto al 41° giro mentre era appena alle spalle di Bianchi.
Perché questo aumento di ritmo? Secondo la Fia, voce riportata dai tedeschi,
perché Ericsson, in quel momento dietro a Bianchi, stava recuperando terreno dopo avere cambiato le gomme, passando dalle intermedie a quelle da pioggia estrema, in quel momento più competitive.
I tempi sul giro confermano la cosa: al 40° giro la
Caterham di Ericsson si era fermata ai box per sostituire le gomme e montare le full wet e aveva
perso la 15° posizione che deteneva davanti a Bianchi che era 17°, ripartendo dietro la Marussia in 19° posizione. Ma poi nei giri successivi il pilota svedese, con le gomme più scolpite aveva
cominciato a rosicchiare con decisione il distacco dalla Marussia davanti a lui mettendosi a girare su un buon ritmo, in
1'55”839, più veloce di
Bianchi che non riusciva a scendere sotto 1'57” (1'57”090 il suo ultimo giro), il più veloce degli ultimi cinque passaggi. C'era il rischio che venisse raggiunto da Ericsson. Al 42° giro, forse, Jules avrebbe rallentato, a costo di perdere la posizione.
Ma quel giro non lo ha mai concluso.
Se queste voci venissero confermate ci sarebbe una
responsabilità diretta della Marussia nell’incidente. Ma il “se”, al momento, è d’obbligo.
Alberto Antonini