In queste ore la presenza della
Caterham ad
Austin appare tutt’altro che certa, e questa condizione si aggiunge alla già
precaria situazione della Marussia, che nonostante la conferma del
ritorno in pista con due monoposto nel Gran Premio USA, appare ancora un punto interrogativo. C’è insomma il rischio che lo
schieramento del prossimo Gran Premio possa essere composto da sole nove file. Vediamo ora nel dettaglio quanto comunicato ieri dalla
Caterham.
Tre mesi fa un gruppo di investitori (la Engavest SA, fondo nel quale convergono capitali Svizzeri e degli Emirati Arabi) ha rilevato la proprietà del team
Caterham dal precedente proprietario,
Tony Fernandes. Ieri però ecco la doccia fredda: secondo la nuova proprietà
il gruppo di Tony Fernandes non avrebbe ancora provveduto al passaggio delle azioni del team. Una mancanza che potrebbe obbligare la Engavest SA ad esplorare tutte le opzioni, compresa quella del
ritiro dello staff dirigenziale, che in termini pratici
significherebbe lasciare la squadra.
Lo scenario che si è aperto è destinato a cambiare nelle prossime ore. La risposta di Fernandes per ora è stato un tweet:
«Se compri qualcosa, la devi pagare: semplicemente». Ai legali ora spetta l’arduo compito di far luce sulla vicenda, ma il tempo a disposizione è molto ridotto, perché il materiale tecnico è in partenza per gli Stati Uniti, destinazione Austin.
Fernandes sembra rivendicare un pagamento che non è stato come da accordi, mentre l’attuale proprietà della
Caterham rivendica di aver onorato tutte le clausole di acquisto sobbarcandosi anche una spesa di diversi milioni di euro (i cosiddetti running-cost) per mandare avanti i programmi ma anche altri fondi destinati alla ristrutturazione della squadra.
Roberto Chinchero