L’ultimo capitolo, in ordine di tempo, della telenovela
Caterham è l’
affidamento del team F1 a un commissario esterno. Fino ad ora, in
amministrazione controllata era finita la società Caterham Sports Limited, che in via teorica è indipendente da quella che controlla il team F1, e che era ancora legata alla proprietà
1Malaysia di Tony Fernandes.
Ma il comunicato di oggi pomeriggio porta brutte notizie:
“A seguito di una richiesta fatta ieri alle 21,55 ora europea, dagli amministratore della Caterham Sports Limited e dai legati della Exim Bank legata a Toby Fernandes, i rappresentanti della 1Mrt-Caterham (il team, ndr) hanno consentito, riservandoi i diritti, a cedere la gestione del team Caterham F1 all’amministratore Mr. Finbarr O’Connell, nell’interesse superiore che permetta alla squadra di continuare a lavoarre e a prepararsi per le prossime gare”
Ma quanto ci sia da preparare, con il materiale sottoposto a sequestro e un liquidatore “in casa”, è tutto da vedere.
Le prossime sono ore decisive per il futuro della squadra.
Alla
Caterham, dopo l’addio del team principal
Manfredi Ravetto, c’è stato un violento scambio di accuse fra la società svizzera
Engavest (che fa capo agli “acquirenti” di Colin Kolles) e la vecchia proprietà
1Malaysia di Tony Fernandes. La facciamo corta:
Fernandes sostiene che chi ha comprato non ha pagato,
Engavest replica che non è vero, che ha fatto fronte a tutti i suoi impegni e ha pagato gli stipendi.
La questione andrà per avvocati, ma intanto il team non ha i mezzi per affrontare le ultime tre gare della stagione.
Kobayashi ed
Ericsson rischiano di restare a piedi.
Né va molto meglio alla
Marussia, dove
Alexander Rossi sperava di salire in macchina al posto dello sfortunato
Jules Bianchi, ma per il momento non ci sono garanzie di continuità. Domani, sabato, è il termine ultimo, perché il materiale deve partire con il cargo per gli Usa.
Lo scenario delle 18 monoposto al via non è poi così irreale. Saremmo al minimo garantito per i diritti tv, ma intanto si pensa già a un futuro con la
terza monoposto. La
Fia, però, a fatto sapere che non obbligherà nessun team a schierare una vettura in più nel 2015. Perché l’accordo per il numero minimo è soprattutto commerciale, fra le squadre e la Fom di
Bernie Ecclestone.
Alberto Antonini