Così come la gara di Ricciardo è stata limpida nella sua risalita verso il podio, quella di
Sebastian Vettel è stata invece decisamente più criptica e altalenante, con
due pit-stop subito a inizio gara, un'insistenza poco motivata sulle gomme medie e infine un'esplosione finale su quelle soft. Il tedesco in ogni caso, pur lamentandosi di una
monoposto non così veloce come si sarebbe aspettato, ha fatto parecchi sorpassi e gli è mancato proprio quello finale su Alonso per arrivare 6°, che non sarebbe stato da buttare considerata la
partenza dalla pit-lane per il GP statunitense.
«La prima parte di gara non è stata per niente buona - racconta
Vettel -
mentre la seconda è stata più brillante e siamo stati in grado di recuperare con un pit-stop (il quarto totale, ndr)
verso la fine della corsa. Il nostro assetto aerodinamico a basso carico era buono per i sorpassi, ma era problematico quando ero vicino agli altri, in scia. Abbiamo deciso di passare a gomme nuove (soft, ndr)
con ancora pochi giri al termine, per cui ci siamo trovati in una situazione migliore rispetto agli altri che in quel momento stavano lottando con gomme più vecchie. Così il nostro passo finale è stato più veloce».
Il team principal della Red Bull,
Christian Horner, dopo i complimenti a Ricciardo aggiunge qualcosa anche
su Vettel:
«Per Sebastian si è trattato di una difficile prima parte di gara a lottare con il vento in pista. La sua gara ha potuto prendere vita solo più tardi e poi, con la sosta finale per passare alle gomme soft negli ultimi 8 giri, ha guidato incredibilmente bene, così da finire settimo dopo essere partito dalla pit-lane. Quindi quella di oggi è stata una buona prestazione di squadra». Mentre
Thierry Salvi da parte Renault ipotizza che a far migliorare il comportamento della RB10 sia stata la diminuzione di carburante. Ma forse allora nelle prove libere, in cui Seb era stato veloce in configurazione gara, il carico non era così alto come si credeva.
Maurizio Voltini