Sessantasei
gettoni per una lotteria. Sono quelli che definiscono le varie parti in cui è divisa la
power unit. A seconda dell’importanza, ciascuna componente vale da uno a tre gettoni. Da settimane si discute come permettere a
Ferrari e
Renault di
colmare il divario con la Mercedes. Ma intanto sempre più voci confermano che la
motorizzazone tedesca, per il 2015, fa paura. A confronto,
l’ibrido di quest’anno è un motore da falciatrice.
A parte
Mercedes, la cosa preoccupa tutti. Preoccupa anche
Bernie Ecclestone, perché si rischia una
“formula noia”. Bernie, fra l’altro, è convinto che il progetto della
terza vettura non passerà mai. Ma sta lavorando a un’idea:
consentire gli sviluppi solo ai concorrenti della Mercedes, finché tutti non saranno allo stesso livello di competitività.
Come si fa nel
Dtm, o in certe serie americane. E come, in un certo senso, si era fatto con i
V8 aspirati nel 2006, autorizzando modifiche importanti a
Honda e
Mercedes.
Niki Lauda e
Toto Wolff hanno rilanciato con una
mini-concessione: cinque gettoni invece dei tredici extra voluti dagli avversari. Con 13 unità, la quota di modifiche autorizzate passerebbe
dal 48 a 56 per cento.
Mercedes e
Renault avrebbero anche raggiunto un compromesso in Brasile: permettere ai francesi, e alla Renault, di
introdurre le modifiche già ad aprile invece che a luglio, come inizialmente prevedeva il “disgelo”. Ma davanti a una proposta che non condivide, la
Ferrari potrebbe usare il
diritto di veto che ha su tutte le decisioni regolamentari. A
Maranello insistono per i 13 gettoni extra.
Insomma si cerca un modo per
equilbrare le prestazioni. Quello che era già stato fatto con i
V8 aspirati, a costi di due terzi inferiori. Proprio per questo qualcuno ha proposto di far correre, affiancate, le due motorizzazioni:
nuovi ibridi e vecchi aspirati. Niente da fare:
“Se passa questa regola - dice
Lauda -
la Mercedes si tira fuori”.
Alberto Antonini