Strano a dirsi, ma nel giorno dell’ufficializzazione del
ritorno di Fernando Alonso in McLaren, la vera notizia è stata la
conferma di Jenson Button. Strano a dirsi, dicevamo, ma la sorpresa è legata ad un divorzio che sembrava già consumato negli abbracci (con tanto di festa d’addio) dopo il Gran Premio di Abu Dhabi.
Invece
Button, a furor di popolo e soprattutto di
Mansour Ojjeh (che insieme al fondo sovrano del Bahrain detiene complessivamente il 75% delle quote del team), è rimasto al suo posto bruciando in extremis le chance di
Kevin Magnussen, spinto da
Ron Dennis. Un segnale anche per il futuro del team, dove lo storico manager della squadra sta probabilmente perdendo potere.
La notizia di grande portata è comunque il ritorno in McLaren di
Fernando Alonso, sette anni dopo il clamoroso divorzio di fine 2007. Tutto è possibile in Formula Uno, anche che il pilota spagnolo e Ron Dennis tornino a lavorare insieme sotto lo stesso tetto. Ha giocato ovviamente un ruolo fondamentale il
nuovo ciclo tecnico della Honda, che oltre a dare speranze in ottica di performance sul fronte tecnico, si è sobbarcata l’ingaggio di Alonso, che secondo la Bbc ammonta a 32 milioni di euro a stagione.
Button, pur di restare, si sarebbe “accontentato” di circa 7 milioni contro i 14 del 2014.
Roberto Chinchero