da Jerez (Spagna): Cesare Maria Mannucci
Alla fine è arrivata la
pioggia , ad accorciare la
seconda giornata di test F1 sulla pista di
Jerez quando ancora mancava 1 ora al termine.
Sebastian Vettel e la nuova
Ferrari ST15-T ancora ai vertici, proprio come ieri. Il pilota tedesco percorre 88 giri in totale pari a 390 km, migliorando così la distanza del primo giorno. Anche i tempi, come era prevedibile, si abbassano sensibilmente. Ieri
Vettel aveva ottenuto il giro più veloce in 1’22”620, oggi invece il pilota tedesco scende sino a 1’20”984, ottenuto con gomme del tipo medio. Si tratta comunque di tempi ancora alti, poco indicativi del reale potenziale cronometrico delle nuove vetture.
Vettel tuttavia è ancora in una fase esplorativa della nuova
Ferrari, e abitualmente percorre 7-8 giri consecutivi, prima di rientrare ai box.
Al secondo posto, un’altra vettura motorizzata
Ferrari, a dimostrazione che durante l’inverno a Maranello si è comunque lavorato nella buona direzione per quanto riguarda l’aggiornamento della power unit.
Felipe Nasr con la
Sauber percorre 88 giri pure lui, con il crono di 1’21”867, facendo però ricorso a
gomme del tipo soft. Il brasiliano è anche uno dei pochi a percorrere alcuni giri sotto la pioggia.
Ma così come nel primo giorno con
Rosberg, anche con
Hamilton al volante la
Mercedes si conferma la squadra più competitiva. Il fresco campione del mondo è l’unico che effettua la simulazione sulla distanza prevista di un Gp. In totale percorre
91 giri, pari a 402 km, ma nell’ultima parte del suo long run si deve fermare in pit lane, per una perdita d’acqua.
Debutto in pista della nuova
Lotus a motore Mercedes con
Pastor Maldonado. Il pilota venezuelano è però spesso ai box e non va oltre il tempo di 1’25”802. Problemi per
Kvyat al debutto con la
Red Bull. Il pilota russo tocca subito al primo giro danneggiando il musetto della nuova RB11. Per verificare l’impiantistica del motore, alla Red Bull decidono comunque di farlo girare senza ala anteriore.
Kvyat percorre così 18 giri ma senza tempi perché al termine di ogni passaggio rientra ai box.
Continua invece lo psicodramma della
McLaren-Honda. Dopo i 6 giri percorsi ieri da
Fernando Alonso, questa volta
Jenson Button non riesce a fare meglio: 6 giri in totale anche per lui, con il miglior tempo in 1’54”655. Semplicemente la vettura spinta dal motore giapponese non riesce a fare un giro a velocità decente e spesso lamenta problemi pure per accendersi. Un disastro davvero imprevedibile alla vigilia nella sua gravità.
Per ora alla
McLaren continuano a professare assoluto ottimismo,
Eric Boullier dice:
«La McLaren è comunque in una situazione migliore oggi rispetto piuttosto ad Abu Dhabi nel 2014».
Sarà anche vero, però in molti cominciano a chiedersi se, come primo anno della collaborazione tecnica con la
Honda, non fosse forse meglio realizzare una vettura e una installazione del motore più tradizionale. Per sfruttare il talento di Fernando Alonso.
Domani terzo giorno di prove, sulla
Ferrari debutta
Kimi Raikkonen.