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Red Bull: verso un motore di proprietà?

C’è il fondato sospetto è che la Red Bull abbia mosso i primi passi verso la progettazione e la realizzazione di un proprio propulsore. Mentre la Renault Sport prosegue lo sviluppo della power unit 2015 nella sede francese di Viry-Chatillon, la Red Bull ha chiesto (o imposto) di poter portare avanti un suo piano di miglioramento del V6, affidando il progetto a Mario Illien, che ha avviato il lavoro nella sede dell’azienda austriaca AVL. L’area in cui l’ingegnere svizzero ha concentrato i suoi sforzi è decisamente ampia, al punto da far pensare ad una vera e propria evoluzione della power unit francese. La lista di ciò che è stato rivisto è corposa: testata, aspirazione, scarico, camere di combustione e sistema di iniezione. Se il lavoro procederà a tappe forzate e senza intoppi, la Red Bull potrebbe provare questo sviluppo nel secondo test di Barcellona per valutarne l’efficienza. Poi sarà tempo di scelte, ovvero decidere se omologare il 28 Febbraio la versione power unit di Renault Sport, o quella di Illien. Al di la di quelle che saranno le decisione prese il prossimo 28 febbraio, emerge in modo chiaro la volontà di Red Bull di avere sempre più voce in capitolo anche sul fronte motoristico. Il lavoro che Illien ha portato avanti negli ultimi sei mesi è stato esclusivamente sulla parte termica del motore Renault, ma potrebbe essere un primo passo verso la creazione di una struttura in grado di realizzare un power unit completa e mettere così Red Bull alla pari di Mercedes e Ferrari, ovvero un squadra in grado di produrre tutta la vettura internamente. Roberto Chinchero