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Tanti auguri Prost!

Taglia un altro traguardo importante, dopo averne attraversati 202 in Formula 1, Alain Prost. Il Professore compie 60 anni, gran parte dei quali li ha trascorsi al volante: di un kart, per iniziare, nel 1975, e delle monoposto da gran premio, già dal 1976, quando l’impegno fu su una Formula 3, per poi arrivare in Formula 1 nel 1980 sulla McLaren-Ford. Ha collezionato 51 vittorie, 106 arrivi a podio e 33 pole position, numeri sufficienti a tracciare un profilo vincente. Il personaggio non ha emozionato e coinvolto come seppe fare Ayrton, eppure, i successi restano a testimoniare la grandezza del francese. Due carriere quasi impossibili da scindere e raccontare separatamente, perché la rivalità che nacque in McLaren e si protrasse fino al 1993 è l’essenza della Formula 1 in quegli anni. Corse contro Piquet e Lauda, si giocò mondiali all’ultima gara, ma il ricordo di Prost automaticamente lo fai risalire agli anni tra il 1988 e il 1991. Le battaglie in pista regalarono spettacolo, anche se il più delle volte Alain fu preda e non cacciatore, e quelle politiche, fuori dai circuiti, consentivano di alimentare il fuoco della rivalità con Senna. Non è un caso che oggi si continui a ricordare quel periodo magico. La differenza, oltre alla tecnica delle monoposto, è tutta nella gestione dei personaggi, basta guardare la banalità delle dichiarazioni fotocopia della Formula 1 odierna per rendersene immediatamente conto. Non fu certo un santo Prost, d’altronde anche Senna seppe tirare fuori gli artigli quando necessario (Suzuka, 1990; ndr). A torto o a ragione, sono i giochi politici, i presunti favoritismi ricevuti (Montecarlo 1984, con l’interruzione della gara da parte di Jackie Ickx e le vicende di cui furono protagonisti Balestre e la Federazione in quegli anni), che vengono letti come cavalieri bianchi in aiuto di Prost a “macchiarne” la carriera. Lasciò il segno anche in Ferrari, nel 1990 portando il Cavallino rampante a giocarsi il titolo all’ultima gara, mentre un anno più tardi a battezzarlo con la celebre frase che gli costò il sedile: per Alain era un camion quella rossa e venne licenziato. Il 1992 lo trascorse in stand-by, da osservatore, lavorando per conquistare il posto in Williams, che riuscirà a ottenere nel 1993. Il ricordo più bello, inevitabilmente, quello di Adelaide, sul podio. Ultima gara e quarto titolo mondiale per Alain, che aveva già annunciato il ritiro definitivo, ultima gara e vittoria per Senna: Ayrton che alza il braccio del rivale di tante battaglie, nell’ideale deposizione delle armi tra i due. Fu il vero momento di riappacificazione di una storia che proseguirà sui binari tristemente noti. Terminata la parentesi da pilota – con le fugaci apparizioni in veste di tester McLaren nel 1994 e 1995 – per Prost ci sarà l’avventura anche da costruttore, con la Prost Grand Prix, tra il 1997 e 2001, da ricordare soprattutto perché portò al debutto il nostro Trulli. Al volante, il Professore tornerà in un habitat che era difficile da prevedere, lui così impacciato nella guida sul bagnato: il ghiaccio del trofeo Andros, nel quale riuscirà a vincere due campionati, oltre a svariati piazzamenti importanti. Le gesta sportive lo avvicinano più a un Coppi, lasciando il ruolo di Bartali a Senna, anche se l’anagrafe vorrebbe diversamente. Comunque la si pensi sul Professore, buon compleanno Alain! f.p.