Arriva anche la
Fia, a volerci vedere chiaro nell’
incidente di Fernando Alonso. Che le spiegazioni date dalla
McLaren-Honda non convincano nessuno è un dato di fatto, così la Federazione opererà insieme al team di Woking per
analizzare i dati a disposizione, tra cui delle riprese del circuito interno della pista, finora mai menzionate. Se dovessero realmente esserci prove filmate della dinamica, si potrebbe comprendere meglio se quanto affermato dalla
McLaren corrisponde alla realtà, oppure, se c’è dell’altro. In particolare
sarebbe una telecamera posizionata in curva 4 ad aver registrato i fotogrammi finali del crash avvenuto in curva 3.
Un portavoce della Fia ha commentato:
«Osserveremo molto attentamente quanto accaduto, vogliamo sapere cos’è successo, pertanto acquisiremo tutte le informazioni possibili, cooperando pienamente con la McLaren».
Il coro degli “scettici” è numeroso e conta anche
Ivan Capelli. L’attuale presidente di AC Milano si è espresso in merito all’incidente di
Alonso, ammettendo che:
«Qualcosa di strano è accaduto, ma in Formula 1 spesso c'è omertà. Bisogna dare una risposta a quello che è successo, anche per far stare più tranquilli gli altri piloti prima dell'inizio della prossima stagione di F1».
Volendo aggiungere elementi che portano quantomeno a dubitare sulle reali cause rese note pubblicamente, ci sarebbe il
colpo ricevuto da Alonso nel gran premio di Abu Dhabi 2013, quando la sua
Ferrari volò sul cordolo in uscita dai box, per difendere la posizione sulla
Toro Rosso.
In quell’occasione vennero registrati 27G nell’impatto verticale del fondo sull’asfalto ma nonostante tutto il pilota riuscì a terminare la gara e spese solo una notte in ospedale, per controlli, nulla in confronto alle ricostruzioni circolate sull’incidente di Barcellona, le tre notti in osservazione e la necessità di essere sedato.
Quale verità partorirà l’
indagine congiunta Fia-McLaren?
f.p.