da Melbourne: Roberto Chinchero
«Sapete che il mio idolo è sempre stato Ayrton Senna, e mi piacerebbe vincere il terzo titolo mondiale per eguagliare il suo palmares».
Lewis Hamilton alza l’asticella e si pone l’obiettivo stagionale. D’altronde, è lui il favorito della vigilia del
Mondiale 2015. È arrivato a Melbourne con qualche tatuaggio in più, sfoggia giornalmente bracciali diversi ma tutti decisamente appariscenti, e degli inediti occhiali a specchio che sono la disperazione dei cameramen durante le interviste.
Dando per scontate le domande (e le risposte) di rito,
«Il Mondiale è lungo, dobbiamo lavorare, sarà una stagione impegnativa», si arriva al primo vero interrogativo, ovvero il rinnovo del
contratto con la Mercedes:
«Non ho molto da dire se non che le trattative stanno andando bene. Non abbiamo ancora firmato, ma spero che ci vorrà poco tempo per farlo». E a proposito di firme, non è da poco la sorpresa di
Lewis Hamilton quando mette a fuoco che
Max Verstappen (seduto alle sue spalle in conferenza stampa) è nato nel 1997.
«Cavolo, sono il più vecchio qui (
Hamilton si guarda attorno trovandosi con
Verstappen, Ricciardo, Vettel e Bottas)
, beh, mi fa un po’ impressione pensare che Max è nato nello stesso anno in cui io ho firmato il mio primo contratto con la McLaren. Devo dire che il tempo passa proprio velocemente. Consigli a Max? Se è qui è perché ha dimostrato di essere un valido pilota, quindi non credo che abbia bisogno di suggerimenti».
Particolarmente apprezzate sono state invece le parole
rivolte a Verstappen da un inedito
Daniel Ricciardo nelle vesti di fratello maggiore:
«Probabilmente oggi ti trovi di fronte a più telecamere di quante tu ne abbia mai viste in passato. Ma sono okay, alla fine è una grande famiglia. Quindi divertiti, e goditi quello che fai dietro il volante, che poi è il motivo principale per cui noi siamo qui».