dal nostro inviato a Sakhir: Cesare Maria Mannucci
Si partirà con la luce del sole, finirà sotto la luce intensa dei riflettori. Al via del
GP F1 del Bahrain ci sarà una temperatura ancora elevata, che poi dovrebbe scendere considerevolmente nel corso della gara. Se aggiungete il
forte vento che riversa sulla pista un costante
velo di sabbia, mutando così ogni giorno i valori di grip meccanico e di usura gomme, ecco che avrete un cocktail di variabili davvero articolato, tale da rendere molto difficile ogni previsione in merito al risultato finale. Se a questo, considerate che la differenza cronometrica in gara
tra gomme soft e medie dovrebbe essere di circa 1”4 e che i due giri in più con la mescola più performante che la
Ferrari dovrebbe riuscire a percorrere rispetto alla
Mercedes, per una minore usura delle gomme posteriori, potrebbero incidere pesantemente sull’economia della gara, il quadro è bello che fatto. Nelle simulazioni di gara della
Pirelli, la differenza tra fare due soste e tre soste è di solo 0"6, ma considerando il traffico e i sorpassi non sempre agevoli su questa pista, forse due soste dovrebbero essere l’opzione più percorribile.
È possibile, da parte dei team migliori, immaginare una
strategia così strutturata. Partenza con
gomme soft, cambio gomme al 19° giro circa, per rimontare ancora
gomme soft, poi ulteriore sosta verso il 38° giro, per montare
gomme medie e tirare diritto sino alla fine (57 giri). Poi ci sono altre incognite. La
Ferrari ha cambiato entrambi i motori, mantenendo invece gli stessi recuperi di energia della Cina. Una operazione che il team del Cavallino ha definito come prevista per la rotazione delle varie componenti. In Malesia una Ferrari era riuscita a partire davanti ad una
Mercedes, complice anche la pioggia che aveva un po’ rivoluzionato la scala dei valori durante il Q3. Questa volta invece
Vettel ha avuto ragione di
Rosberg in maniera netta, chiara, sebbene il gap che lo separa da
Hamilton, circa 4 decimi, sia piuttosto considerevole.
Parlando di
velocità massima, i motori Mercedes invece sembrano mantenere una grossa superiorità. Qui non è un problema di carico aerodinamico ma di
potenza pura.
Massa ottiene la velocità più elevata in 335,8 km/ davanti a
Hamilton, Rosberg, Bottas e Perez. Cinque piloti
Mercedes ai primi cinque posti, il primo dei piloti non motorizzati Mercedes è
Kimi Raikkonen con la velocità massima di 330 km/h. Sarà una gara di non facile lettura, dove sulla carta però, la
Ferrari sembra avere più possibilità di attaccare ed avere la meglio sulla Mercedes, di quanto non fosse in
Malesia, dove la
vittoria di Vettel era scaturita fondamentalmente per un errore rilevante di valutazione ai box
Mercedes.
C’è stato poi l’ingresso di
Fernando Alonso nel Q2, comunque un piccolo segnale di miglioramento per la
McLaren-Honda, invece fermatasi subito al primo giro con
Button.
«Non dico che sia un sogno che diventa realtà, passare al Q2 - ha detto Fernando -
ma comunque è un segnale di miglioramento. Anche perché era questo il nostro obiettivo quando siamo arrivati in Bahrain».
A portare fortuna ad
Alonso, a Sakhir è arrivato anche
Juan Carlos , ex Re di Spagna. Che sia il primo passo verso la Restaurazione, con il ritorno per Alonso a posizioni a lui più consone?
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