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Vettel e il rischio delle gomme fredde

Ancora una volta una Ferrari a podio, e per di più al 2° posto: un po' fortunoso, certo, ma le gare sono fatte (anche) così. E comunque Sebastian Vettel ha dovuto lo stesso sudarselo, nel percorrere gli ultimi 8 giri con un "mastino" come Hamilton che gli alitava sul collo. Il momento più difficile è stato però quello immediatamente dopo il restart, quano si è trovato a dover difendere la posizione "armato" di gomme più usate e più dure di quelle di Hamilton, e in più con la risaputa difficoltà della Ferrari nel portarle "a regime". Un fattore che lo stesso Vettel sottolinea nelle dichiarazioni a fine gara, prendendosela un po' anche con l'eccessiva lentezza della safety car.

«C’è stata una rivoluzione alla fine, molto sorprendente - ammette Vettel - ma ero lì e sono stato in grado di tenere dietro Hamilton: eravamo vicini ma io ero davanti. Quando abbiamo deciso di fare il pit stop a inizio gara siamo andati un po’ indietro: abbiamo provato l’undercut ma loro hanno reagito subito, inoltre il mio pit-stop non è stato perfetto perché non ero ben allineato. Poi durante la gara non abbiamo tirato fuori tutto dalle gomme perché era impossibile prendere Hamilton. Ma questo ci ha aiutato dopo la safety car. Il momento difficile è stata la ripartenza con gomme fredde, l’ho detto anche via radio. È chiaro che le regole sono regole, però era ridicolo per come andavamo piano dietro la safety car. Le gomme si sono raffreddate molto ed è stato difficile rimandarle in temperatura. Mi ci sono voluti 3 giri per scaldarle di nuovo».