Dopo Malesia e Spagna, torna l’
accoppiata di mescole dure e medie in casa Pirelli. Il
Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone sarà il banco di prova probabilmente più impegnativo dell’intero mondiale per le
coperture. Questione di layout del circuito, di assetti, di caratteristiche dell’asfalto. Si parte dai curvoni veloci che storicamente contraddistinguono
Silverstone: la curva Copse, poi la sequenza Maggotts, Becketts e Chapel, la velocissima Stowe. Tutti punti nei quali lo stress laterale sulle gomme è massimo (fino a 5G di accelerazione laterale) e si abbina alle forze verticali imposte da un carico aerodinamico alto, necessario per garantire grip ed equilibrio nel veloce.
Una serie di fattori che si legano con un
asfalto abrasivo e in grado di assicurare livelli di aderenza elevati, a loro volta
critici per l’usura delle gomme, che in
Pirelli si aspettano alta, così come il
degrado. La temperatura ambientale è prevista intorno ai 30° C e oltre per il week end, segnale di valori sull’asfalto superiori a quelli dello scorso anno, quando si registrarono 39° C in gara. Le due soste sono la “base strategica” lasciata in eredità dal 2014, con un delta prestazionale tra le mescole atteso tra 1.0 e 1.2 secondi. Lo scorso anno fu l’
incidente di Raikkonen a caratterizzare il primo giro, a seguito del quale venne esposta la bandiera rossa e una lunga interruzione fu necessaria per ripristinare le barriere. Il
vincitore, Hamilton, optò per due soste, partendo con le medie e montando le dure nei due run successivi, fermandosi al 24mo e al 41mo giro.
«Silverstone è sempre un’occasione fantastica, per il sostegno del folto popolo di spettatori britannici, entusiasti e competenti. È uno dei pochi circuiti in cui i piloti dicono che si possa effettivamente sentire la folla anche in velocità», commenta
Paul Hembery, per poi scendere nei particolari tecnici:
«Com’è avvenuto l’anno scorso, portiamo le due mescole più dure della gamma, perché a Silverstone sono ai massimi livelli sia lo stress sia i carichi laterali a cui sono sottoposti gli pneumatici; condizioni che mettono a dura prova sia la mescola sia la struttura delle gomme.
Prevediamo di vedere tra uno e due pit-stop a Silverstone, soprattutto se il tempo, come per ora sembra previsto, sarà caldo. Detto questo, negli anni passati, anche quando le previsioni indicavano caldo, alla fine abbiamo a volte ricevuto una dose del più tradizionale clima inglese!».
Fabiano Polimeni