Il mondiale della
Sauber riparte dopo la sosta estiva così come si era chiuso a Budapest:
Ericsson a punti, decimo, Nasr subito dietro. In Belgio ha
debuttato la power unit Ferrari evoluta, quella con i gettoni spesi in Canada, ma per il brasiliano la gara è stata un calvario, causa
problemi ai freni. Lo sfogo ai microfoni di Globo Esporte non ha nascosto la delusione, mentre il team ha chiarito come i motivi che hanno portato a uno sbilanciamento della frenata praticamente per i 40 giri del gran premio non siano imputabili a un errore del team.
«Ho avuto il problema ai freni dal terzo giro, con una ruota che si bloccava in continuazione, rallentandomi nel ritmo. La mia gara è stata compromessa e al termine l’anteriore sinistra aveva un buco: ho trascorso un week end pieno di difficoltà.
Sono un po’ deluso perché la macchina poggiava su tre ruote, considerato l’errato bilanciamento in frenata e ho corso con dei limiti», le parole di
Nasr, che ha concluso rilanciando:
«E’ diventata una cosa inaccettabile», riferendosi all’
ennesimo problema legato all’impianto frenante, dopo quelli occorsi in Canada e Austria. Dopotutto, terminare a 11 secondi dal compagno di team, pur con il pesante handicap tecnico non è un distacco eclatante.
A chiarire l’origine del guasto è stato l’ingegnere
Gianpaolo Dall’Ara:
«Quanto successo è diverso da Montreal e Spielberg, dove montavamo materiale Carbon Industries e si verificò un surriscaldamento in entrambe le occasioni.
A Spa abbiamo corso con materiale Brembo e non è stata la temperatura all’origine del problema di Felipe; è successo che un freno lavorava meno degli altri, provocando lo sbilanciamento. Sia nelle libere che in qualifica è stato usato lo stesso set di dischi, senza che vi fossero difficoltà, arrivate solo a inizio gara». Quella che sembrerebbe pura “sfortuna”, ha alla base una realtà più complessa, spiegata dallo stesso
Dall’Ara, a sottolineare come le
ristrettezze economiche con le quali deve fare i conti un team come la Sauber non permettono di acquistare un’ampia fornitura e selezionare all’interno il materiale migliore, come invece fanno altre scuderie.
Fabiano Polimeni