Altro clima, altra prospettiva, quella che ha davanti
Nico Rosberg. Il
Gran Premio d’Italia a Monza lo scorso anno si portava dietro i veleni del Belgio e terminò con un podio amaro, lui che al comando della gara sbagliò due volte la prima staccata, lasciando strada libera a
Hamilton.
Oggi è fresco papà, ma la concentrazione da venerdì dovrà essere totale per rispondere a chi,
dentro al team, non ha nascosto la necessità di un cambio di ritmo in qualifica se vorrà tornare a vincere e impensierire Hamilton.
Ne è consapevole anche il pilota tedesco, che ammette:
«La gara di Spa è stata deludente, la partenza non è stata buona e dovrò lavorare su questo aspetto, oltre a dover trovare quei decimi extra in qualifica per tornare a essere il migliore».
Responsabilità tutta sua, vista la
differenza che ha rimediato da Hamilton a Spa.
«So di avere la macchina buona per fare pole e vittoria a ogni gara, perciò non dovrò fare niente di inferiore. Monza è la prossima gara e sono certo si adatterà alla nostra monoposto». Figurarsi, come se non fosse ampiamente prevedibile.
«Essere sul podio l’anno scorso fu un’esperienza grandiosa, l’obiettivo è salire un gradino più in alto questa volta». Lewis Hamilton permettendo, che a Monza, nel 2015, ci ha già girato, anello dell’alta velocità incluso:
«Ci sono stato insieme a sir Stirling Moss, guidando sulla sopraelevata la Mercedes W196, è stato semplicemente tremendo.
Aver assaporato il gusto di cosa voleva dire allora per quei ragazzi ti fa sentire davvero la storia di questo posto e perché sia diventato leggendario».
Altra epoca, altra
Mercedes, altra sfida da venerdì, quando per fare il tempo non basterà il coraggio della Formula 1 eroica ma servirà essere veloci su
«un circuito molto tecnico, con alcune frenate violente e cordoli alti sui quali saltare per avere la traiettoria migliore», spiega l’iridato.
Fabiano Polimeni