E’ l’ufficializzazione che mancava e arriva dal
gran capo dell’Alleanza Renault-Nissan, Carlos Ghosn, direttamente dal
Salone di Francoforte 2015:
Renault e Red Bull non saranno più insieme nel 2016. Andranno da soli i francesi, rilevando un team, questa la strada privilegiata al momento, tuttavia, come a
nalizziamo su Autosprint in edicola, entrambe le parti si ritroveranno con situazioni nuove da gestire e per
Renault la definizione dell’accordo con Lotus vorrebbe dire un cospicuo investimento di risorse economiche per
essere competitivi al livello di Mercedes e Ferrari, oltre al risanamento finanziario del team inglese.
Ad Autocar,
Ghosn non si scopre del tutto e resta ancora vago sulle scelte che verranno intraprese per il 2016:
«Stiamo analizzando il da farsi. Siamo stati chiari nel dire “non contate su di noi come fornitore di motori”. E’ chiaro che se fornisci i motori non sei citato quando vinci e vieni criticato se hai problemi». Situazione evidentemente insostenibile per un marchio come
Renault.
Lascia sul campo due opzioni:
lasciare la Formula 1 o avviare un proprio team,
«non abbiamo ancora una decisione definitiva». Gli fanno notare, poi, se sia solo una questione di mancanza di lealtà da parte della
Red Bull, ad aver portato alla decisione di interrompere la collaborazione con un anno di anticipo – e certo a Milton Keynes non si sono tirati indietro nelle ripetute critiche al motorista, un fuoco continuo che ha logorato i rapporti -:
«Non è solo questo, è una questione di sportività. Un team dovrebbe vincere e perdere insieme, quanto è stato detto ne fa una questione di sportività, ribadisco: si dovrebbe vincere e perdere tutti uniti».
Con un quadro così delineato, da sommare alle dichiarazioni di
Taffin e
Abiteboul dopo Monza, quando si era parlato di una s
ufficiente “scorta” di power unit nuove per andare fino al termine della stagione senza più sostituzioni, il debutto del motore evoluto con l’impiego dei gettoni è altamente improbabile venga mai portato in pista e fornito a una
Red Bull dalla quale si è già consumato il divorzio.
Fabiano Polimeni