Singapore, Giappone, Stati Uniti, Messico e Brasile. Sono gli appuntamenti nei quali vedremo
Alexander Rossi al volante della Manor, non solo nelle libere 1, ma per l’intero week end di gara. A cedergli sedile e volante sarà
Roberto Merhi, ma non certo per la concomitanza con altri impegni sportivi, quanto piuttosto per un’iniezione di capitali freschi da parte del 23enne statunitense, secondo nel campionato di
GP2 e staccato di 108 lunghezze da
Stoffel Vandoorne. Ed è proprio la coincidenza delle tappe a Sochi e Abu Dhabi tra F1 e GP2 a impedire il filotto di gare da qui a fine anno, aprendo la porta al ritorno di
Merhi.
«Siamo lieti di aver messo sotto contratto Alexander nel ruolo di pilota titolare, è la prosecuzione del nostro fiero primato di dare ai giovani piloti l’opportunità di mostrare il loro talento, crediamo farà un gran lavoro e non vediamo l’ora che corra per la prima volta in questo week end a Singapore», ha commentato
John Booth, team principal della scuderia. Dopo
Scott Speed torna un pilota statunitense in griglia e proprio nel frangente di gare che si disputeranno nel continente nord e sud americano.
Resta momentaneamente a piedi
Roberto Merhi, per il quale
Booth ha parole di ringraziamento e non solo:
«Pur essendo ovviamente deluso, Roberto comprende che questa decisione è stata presa nell’interesse del team a lungo termine e lo ringraziamo per la sua professionalità. Non è stata presa alcuna decisione sui piloti che correranno nel 2016 e continueremo a valutare le opzioni nelle gare restanti». Ricordiamo come alla
Manor sia accostato il nome
Mercedes per la fornitura delle power unit 2016 e sul fronte piloti questo potrebbe portare a un sedile per il giovane
Pascal Wehrlein.
Tornando all’attualità,
Alexander Rossi aggiunge:
«Voglio ringraziare il management della Manor Marussia e il mio team di GP2, la Racing Engineering, per il sostegno sia negli impegni in Formula 1 che nella conclusione di un’importante campagna di GP2. Da Monza il mio ritorno in Formula 1 si è materializzato piuttosto in fretta e senza intoppi, grazie al supporto collettivo di Manor e Racing Engineering».
Torna anche un passo indietro, al 2014, quando fu vicino all’esordio in gara, in Belgio, salvo poi veder tornare
Chilton dentro l’abitacolo, con le beghe di sponsorizzazione risolte:
«Sono grato alla Manor Marussia per aver continuato a credere in me. Mi sono preparato per quest’opportunità già da un po’ di tempo e molti sapranno come dal 2014 io e il team abbiamo un forte legame e qui sento di aver lasciato un lavoro un po’ incompiuto».
Fabiano Polimeni