Fra i vantaggi e gli svantaggi connessi all'importanza dei
pneumatici su una macchina da corsa, vi è quello per cui il
fornitore delle gomme entra facilmente nel mirino ogni qual volta c'è un problema connesso alle ruote, anche se magari determinato da fattori fuori del suo controllo. Così dopo i fatti di Spa e le conseguenze sul piano applicativo a Monza, la
Pirelli è stata chiamata a fornire i valori limite per l'impiego dei suoi pneumatici in modo sicuro.
Anche per
Suzuka, quindi, ha suggerito - in realtà si tratta di un'imposizione, visto che la Fia prende questi dati a riferimento per le verifiche - i parametri da non valicare con le gomme slick. Vale a dire una
pressione di gonfiaggio minima di 21,5 psi anteriori e 20,5 psi posteriori (pari a 1,41 e 1,48 bar rispettivi), oltre a un
camber negativo massimo di 3,25° all'avantreno e 2,25° al retrotreno.
Ricordiamo che il
"camber", detto anche
"campanatura" in italiano, è la misura di quanto le ruote siano inclinate lateralmente; e se lo sono verso l'interno (cioè se la sommità delle ruote destre e sinistre è più vicina rispetto al lato inferiore) si parla di camber negativo.
All'aumentare del camber negativo solitamente corrisponde una maggior stabilità, specialmente con gomme radiali. Ma corrisponde anche un
maggior carico sulla parte interna del battistrada, che lavora di più. E ciò diventa importante su una pista come
Suzuka, dove i pneumatici sono sottoposti a carichi già considerevoli e continui. Ecco perché quello del
camber sarà probabilmente un parametro piuttosto sensibile, in questa occasione.
Maurizio Voltini