Quelli che in pratica sono stati sì e no
40 minuti totali di prove "vere" - fra gasolio, pioggia e incidenti - hanno determinato una situazione che all'apparenza non è poi tanto dissimile dal solito:
Mercedes davanti e
Ferrari a giocarsela subito dietro con la
Williams. Anche il fatto che
Rosberg e Bottas abbiano preceduto
Hamilton e Vettel, rispettivamente, non è certo una novità assoluta.
Invece l'atteggiamento delle varie squadre, comprese quelle citate, appare piuttosto confuso.
Regna una grande incertezza se le scelte tecniche operate nella
messa a punto siano state davvero azzeccate oppure no. La parola più usata quando si chiede della gara di domani è "
incognite" (al plurale, a dire che non è nemmeno una sola...) e nessuno è davvero sicuro che un assetto oggi favorevole in qualifica non possa
ritorcersi contro sulla distanza di gara. O viceversa.
In questo senso la
Ferrari sembra essere ben messa: nelle poche prove disponibili e prima delle interruzioni inaspettate, il
lavoro sul passo di gara è stato su un livello che è certamente esagerato definire accettabile o sufficiente, ma quantomeno pare maggiore di quanto siano riusciti a fare altri. Ecco perché
Vettel si aspetta che la situazione possa essere molto più favorevole in gara. Forse non abbastanza rispetto alla
Mercedes, ma relativamente alla
Williams sì.
A questo punto il problema è che però
Bottas parte avanti, e se vi restasse dopo il via potrebbe essere una spina nel fianco anche qualora le
Ferrari - ci si aspetta un bel contributo pure da
Raikkonen, appena dietro - risultassero più veloci sul passo. Infatti la Williams risulta anche stavolta molto rapida in
velocità massima e dunque superarla potrebbe risultare davvero improbo. Se addirittura non giocherà un brutto scherzo in partenza alle Mercedes…
Sarà dunque necessario sfruttare al meglio le varie situazioni di gara e le
differenti strategie, restando pronti ad adattarle alle necessità contingenti. Sempre le poche prove non hanno permesso nemmeno alla
Pirelli di stabilire con una certa attendibilità se sia meglio la
tattica a una sola sosta o quella a due (il
degrado è certamente molto limitato anche quest'anno, a vantaggio della prima soluzione) e chi riuscirà a giocare meglio su questo parametro godrà probabilmente di un vantaggio molto concreto.
In ogni caso il tracciato russo si è dimostrato più "cattivo" sulle
gomme posteriori, tanto che quelle anteriori faticano ad entrare in temperatura altrettanto rapidamente, e questo fattore inciderà sul rendimento alla distanza. Già in qualifica la
Williams di Massa si è dimostrata sensibile a questo problema. Interessante notare come la
Mercedes aveva impostato le tattiche in qualifica:
due giri rapidi, ma già sapendo che il primo fosse più debole per le gomme non ancora bene "a regime", quindi uno di rallentamento (ma non troppo per non perdere le temperature) e infine uno conclusivo "alla morte" sfruttando anche i serbatoi più scarichi. Eppure, nonostante questo,
Hamilton non è stato in grado di recuperare dopo l'errore al secondo giro.
Infine un'ultima considerazione: nonostante
l'incidente di Sainz con relative preoccupazioni, la
Toro Rosso è riuscita a piazzare la sua unica macchina in qualifica
davanti a entrambe le Red Bull. Un sintomo di molte possibilità: quella che appunto queste qualifiche siano state un po' bizzarre e azzardate, ma anche che da un lato quelli di
Faenza continuano a lavorare su un buon livello e con dedizione, mentre a Milton Keynes si sono fatti probabilmente fuorviare e deconcentrare eccessivamente dalla
questione dei motori.
Maurizio Voltini